Il segretario generale della Cgil di Basilicata Antonio Pepe commenta i dati sull'andamento della disoccupazione nel secondo trimestre 2010 resi noti ieri dall’Istat.
“Quello che risulta, in termini assoluti, è la significativa riduzione degli occupati italiani, ben 366.000 persone, quasi compensati dall'aumento degli stranieri, 177.000 persone.
Ci troviamo di fronte ad una platea di persone in cerca di occupazione che cresce in maniera proporzionale ai soggetti che vengono espulsi dal ciclo produttivo, che tra l'altro vanno ad ingrossare le fila dei disoccupati scoraggiati, non compresi nelle statistiche, che sommati a coloro che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali, in quanto precari, ci consegnano un quadro sociale drammaticamente insostenibile.
Nel Mezzogiorno – commenta Pepe – ai dati ufficiali rilevati bisogna aggiungere che il tasso di attività è 1/3 rispetto al dato generale nord, in modo particolare con riferimento ai giovani ed alle donne, con un aumento preoccupante del rischio sotto il profilo della tenuta sociale.
Farebbe bene il Governo e soprattutto il Ministro del lavoro e quello delle attività produttive, ad interim, ad occuparsi della questione lavoro in maniera diversa e risolutiva, così come sostiene la CGIL.
I dati ci dicono che la disoccupazione aumenta mentre la ripresa tarda ad arrivare. La CGIL Basilicata ribadisce la necessità di ripartire da un piano per il lavoro che sappia coniugare le esigenze del mercato con la necessità di tutelare diritti e dignità dei lavoratori. È indispensabile ripartire dalla convinzione che la costruzione del futuro passa anche e soprattutto attraverso la promozione del lavoro stabile e sicuro. Solo in questo modo si potrà agevolare una definitiva inversione di tendenza, spingendo sull'acceleratore di uno sviluppo che dal punto di vista economico, finanziario e sociale sia caratterizzato soprattutto dalla sostenibilità rispetto alla salvaguardia dei diritti e della dignità delle persone”.
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