DIGILIO (PDL) SU TRAFFICI RIFIUTI NUCLEARI

“A distanza di qualche settimana dal provvedimento di archiviazione firmato dal gip di Potenza Gerardina Romaniello dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lucano su due presunti traffici illeciti (uno, dall’Italia verso Paesi del Medio Oriente, di armi e materiali strategici; l’altro, dall’Italia verso la Somalia, di rifiuti radioattivi) la diffusione oggi di stralci dell'audizione del sostituto procuratore della Repubblica Francesco Basentini, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sembra riaprire una vicenda che invece sembrava definitivamente archiviata”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Pdl) componente della XIII Commissione del Senato (Ambiente, Territorio). “In attesa della conclusione del lavoro della Commissione presieduta dall'on. Gaetano Pecorella che ha tenuto un sopralluogo nel Materano ed ha ascoltato già numerose persone, e pertanto sta definendo una sua strategia d'azione, le prime e parziali notizie – dice Digilio – sulle cosiddette differenze di vedute tra presidente della Commissione e magistrato lucano non aiutano a ristabilire la verità dei fatti di una storia che ha segnato profondamente la vita della comunità del Materano e dell'intera Basilicata. E' sempre la figura del collaboratore di giustizia e pentito della 'ndrangheta Francesco Fonti che continua a dividere nettamente tra chi continua a dargli credito e chi invece non gli dà alcun credito, anche a seguito di accertamenti compiuti sulla base delle sue deposizioni. Si riapre però la questione della conduzione delle indagini nelle varie fasi di svolgimento affidate negli anni a inquirenti e magistrati differenti e che sembrano evidenziare nuove crepe o comunque sottovalutazioni. Sono certo che il lavoro della Commissione Pecorelli riuscirà a squarciare il velo delle falsità e delle mezze verità che continua a caratterizzare la vicenda. La condizione principale perché questo avvenga è il superamento di quello che sembra profilarsi come un ennesimo scontro tra magistrati ed organi parlamentari e pertanto la piena collaborazione tra organi dello Stato”.
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