Digilio (Fli) su sciame sismico in area Pollino

“Per affrontare adeguatamente i problemi di sicurezza delle popolazioni dell’area calabro-lucana del Pollino e di prevenzione provocati dallo sciame sismico è necessario che le Regioni e i Comuni della Basilicata e della Calabria, in stretta sintonia con il Dipartimento Nazionale della Protezione civile e con l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, attivino ulteriori e specifiche iniziative”: a sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Fli).
“L’incontro che si è tenuto in Prefettura a Potenza – aggiunge – è stato un momento importante nella direzione di non sottovalutare l’evento sismico e di raccordare i vari livelli di protezione civile. Mi auguro in proposito che sia stata istituita una cabina di regia e di monitoraggio permanente. Ma poiché si sono registrare oltre 500 scosse in poco più di un anno, sia pure di varia intensità, gli interventi da attuare non sono mai sufficienti: da quelli minimi riferiti alle informazioni ai cittadini sui piani comunali di emergenza, ai ragazzi su come comportarsi a scuola, al monitoraggio sullo stato anti-sismico dell’edilizia pubblica, scolastica e privata, sulla viabilità e le infrastrutture civili più importanti.
Dal Dipartimento Protezione Civile ho avuto conferma – riferisce Digilio –che nei giorni scorsi i tecnici dell’Ingv si sono recati sul Pollino per installare 4 nuovi sismogrfi che serviranno a monitorare meglio lo sciame sismico a Rotonda, Orsomarso, Castelluccio e Santa Domenica Talao.
Ma sapere che la Regione Basilicata non dispone ancora, a distanza di oltre 30 anni dal tragico terremoto del 1980, di una sua rete sismologica e che l’unico progetto di collaborazione con l’Università della Basilicata è fermo in qualche ufficio della Giunta Regionale non può che preoccuparci”.
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