"Sono stanco di essere tirato in ballo ogni giorno da agenzie di stampa e da giornali che, sicuramente per caso, sono sempre gli stessi e degli stessi gruppi editoriali, quale uno dei probabili parlamentari in uscita dal gruppo di Futuro e Libertà del Senato”. E’ quanto sostiene il sen. Egidio Digilio, coordinatore regionale della Basilicata di Fli.
“Non ho nulla da smentire perché i sospetti in politica non hanno alcun significato, anzi sono odiosi proprio come i sospetti sulla vita privata di ciascun cittadino. Piuttosto mi pento – aggiunge – di aver firmato con altri colleghi di Fli quella lettera passata come “lettera delle colombe” per tentare in extremis un confronto Fli-Pdl, perché adesso viene considerata arbitrariamente e strumentalmente come un atto di distinzione dal gruppo dirigente Fli e da Fini. Posso garantire la assoluta compattezza della pattuglia Fli a Palazzo Madama, e se proprio qualcuno un domani dovesse cambiare idea – avverte – mi sia consentito, se non altro per l’esperienza diretta in azienda zootecnica, siamo buoni anche noi a fare il mercato delle mucche. Magari non come Berlusconi che opera sui mercati internazionali, ma comunque sappiamo distinguere le mucche podoliche dalle chianine…".
“Anche sul nascente 'terzo polo' con l'Udc di Pier Ferdinando Casini, non ho alcun dubbio. Non capisco – commenta Digilio -. Io sono un ex An: se Berlusconi prima della crisi dice che fa l'accordo con Casini va bene, se l'accordo con Casini lo fa oggi Fini a me non va più bene?. Tutto il resto, vale a dire, ipotesi di fantapolitica di un fronte unico che coinvolga Fini con Di Pietro e Vendola, dalle nostre parti merita un solo termine di commento: coglionerie. E se invece il Pdl ha messo insieme tutti, socialisti, radicali, democristiani, liberali, esponenti di prima e seconda Repubblica sono affari loro. La nostra collocazione è e rimane a destra".
(bas – 04)