Rifondazione Comunista sarà presente allo sciopero generale del 25 giugno indetto dalla Cgil. Lo dice il segretario regionale del Prc, Italo Di Sabato, in una nota in cui spiega le ragioni della partecipazione.
“Diritti e tutele conquistati con decenni di sacrifici, a partire dal diritto di sciopero, il Contratto Collettivo Nazionale, lo Statuto dei Lavoratori e la Costituzione saranno d'ora in avanti messi in mora o derogabili, mentre le condizioni di lavoro peggioreranno in modo inaccettabile. Fiat approfitta della crisi e del bisogno di lavoro di un territorio – sottolinea Di Sabato – per riscrivere le regole, intercettando con un tempismo perfetto la volontà espressa da Silvio Berlusconi di cancellare quei lacci e lacciuoli che ancora oggi impediscono il pieno dispiegamento della libertà sua personale, del premier e delle imprese, primi fra tutti l'art. 41 della Costituzione e l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori”.
Per il segretario del Prc lucano “è evidente come quanto sta accadendo oggi a Pomigliano rappresenti solo l'inizio di un processo destinato ad attraversare, prima, tutto il gruppo Fiat, poi, l'intero comparto produttivo del paese. L'obbiettivo è il livellamento delle condizioni salariali e di lavoro, in Italia, a quelle dei paesi che sino ad oggi sono stati meta di delocalizzazioni: non solo non si esportano diritti, tutele e qualità del lavoro a chi ne è escluso, con la globalizzazione neoliberista, bensì si cancellano le regole e i diritti dove sono stati conquistati con le lotte.
Preoccupa fortemente che, sul fronte sindacale, solo la Fiom si stia opponendo a questo disegno, mentre, sul fronte politico ed istituzionale, risulta, a nostro giudizio, incomprensibile, oltre che assolutamente inadeguata alla gravità del problema, la risposta messa in campo dal Pd e dall’Idv, che, anziché denunciare la grave ferita, che produrrà gli stessi effetti di un golpe, che Fiat, con la complicità del governo, sta infliggendo alla democrazia in Italia, spinge a che il piano venga accettato dai lavoratori con un referendum farsa il cui esito sarà comunque irricevibile poiché si chiede loro, con la minaccia di perdere il lavoro puntata come una pistola alla tempia, di dire si o no alle deroghe di leggi dello Stato e a diritti e tutele duramente conquistati.
Per queste ragioni – conclude Di Sabato – riteniamo necessario ed urgente una iniziativa, forte e decisa, perché si faccia argine e si respinga un accordo così regressivo per il paese ed inumano per i lavoratori, e sollecitiamo la massima adesione a tutte le mobilitazioni e presidi che si terranno nei prossimi giorni ed allo sciopero generale che in Basilicata è indetto per il 25 giugno”.
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