DC: CONTINUIAMO IL NOSTRO PERCORSO AUTONOMO

La Dc della Basilicata, “forte” del mandato ricevuto dall’Assemblea Regionale Costituente di Ferrandina del 28 febbraio scorso, con la scelta del modello regionale e in attuazione del documento politico del XXI Congresso nazionale che “per meglio rispondere alla esigenza di un più saldo e costruttivo rapporto con il territorio” conferma la scelta della regionalizzazione della Democrazia Cristiana, continua il percorso autonomo che si è dato con il pieno consenso di iscritti, dirigenti ed amministratori locali.
E’ quanto precisa il segretario regionale del partito, Giuseppe Potenza, il quale facendo riferimento all’iniziativa che a livello nazionale ha coinvolto i Popolari Liberali di Carlo Giovanardi, la Dc per le Autonomie di Gianfanco Rotondi, l’Alleanza di Centro di Francesco Pionati e la Dc di Giuseppe Pizza, riferisce che gli organismi dirigenti regionali lucani non hanno ancora assunto alcuna decisione e che in ogni caso l’iniziativa è indirizzata verso la costituzione di una Fondazione che è altra cosa rispetto alla forma partito.
Il Partito del futuro al quale pensiamo invece – sottolinea Potenza – è un partito con un livello nazionale snello e che si limita a delineare, sulla base delle indicazioni congressuali, le linee essenziali e il tracciato sul quale indirizzare l’azione delle strutture regionali che hanno piena autonomia. Il peso dell’organizzazione, il confronto politico con le Regioni e gli altri Enti Locali, infatti, non possono che avere una forte caratterizzazione locale, in grado di cogliere aspettative, bisogni e disponibilità della gente, a partire dai giovani e dalle donne. Noi riteniamo che c’è una strada cattolica autonoma per seguire il percorso federalistico che attende anche la Basilicata, tenuto conto che i cattolici sono soci fondatori dello Stato unitario e che il federalismo è nel nostro dna (basti pensare a don Sturzo). E’ una strada – continua Potenza – che richiede di ritrovare la forza di guidare la riforma federale con la solidarietà e la sussidiarietà. Il solidarismo cristiano, tradotto in termini politici, assurge a principio regolatore del federalismo che, essendo espressione di una base pluralista, può raggiungere il proprio equilibrio solo se, grazie a idonee iniziative orizzontali e verticali, vengono evitate o alleviate le sperequazioni economiche e sociali fra le regioni. Federalismo e solidarismo pertanto si integrano a vicenda e si pongono a garanzia dell'efficienza e dell'equilibrio di un regime democratico. Procedono per effetto di un'osmosi da cui costantemente vengono entrambi rafforzati e arricchiti. Sono le facce di una stessa medaglia che si chiama “buon governo”. Intraprendere, educare, includere le nuove presenze, slegare la mobilita' sociale, completare la transizione istituzionale”, sono le cinque “parole chiave” sulle quali i cattolici italiani propongono di costruire il futuro del nostro Paese. Per la Basilicata, dove i cattolici sono tornati protagonisti della rinascita civile, ci sono le condizioni per diventare un autonomo laboratorio politico-istituzionale e soprattutto civile”.
(bas – 04)

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