“Se non si rafforzano le azioni di monitoraggio ambientale sulle attività petrolifere della Val d'Agri e quindi sui fattori del territorio (aria, acqua, suolo) dopo la “mozzarella blu” rischiamo di ritrovarci la “mozzarella nera”, un prodotto lattiero-caseario che altro che “longombardo” trova tracce storiche in questi territori già dal quattrocento”. E' quanto sostiene il presidente del Csail (Comitato per lo sviluppo delle aree interne lucane) Filippo Massaro, riaccendendo l'attenzione sui problemi di inquinamento con i quali convivono gli allevatori zootecnici e i caseifici della zona. “L'alta qualità del latte delle aziende zootecniche della valle che trova conferma in accordi con i più noti gruppi lattiero-caseari italiani – sottolinea – è continuamente minacciata come dimostra la grave forma di inquinamento che ha colpito, da settimane, l'invaso del Pertusillo e che non trova ancora alcuna soluzione oltre che una causa scientificamente definita. Proprio per questo – dice ancora il presidente del Csail -non ci possiamo permettere il lusso di subire nuove forme di aggressione all'ambiente e al territorio perchè l'agricoltura e l'alimentare, nonostante la pesante crisi di reddito dei titolari di piccole-medie aziende, continuano a rappresentare le attività economico-produttive più rilevanti del comprensorio”. Bas 03