“Promuovere l’Inno di Mameli al rango di inno nazionale con una proposta di legge costituzionale che parte dalla Basilicata va ascritta al presidente De Filippo ed al consiglio regionale per il potere di iniziativa legislativa ma la “spinta patriottica” ad elevare il Canto degli italiani a momento solenne in occasione dell’assise comunale – e non solo – risale a circa un anno e mezzo fa per effetto di una mia mozione che trovò larghissima condivisione ma che poi fu accantonata”. Il consigliere al comune di Potenza Nicola Becce (Pdl) auspica che l’iniziativa della Basilicata vada a buon fine e che finalmente – dopo che da oltre 160 anni lo è per consuetudine ma non per legge – all’Inno di Mameli in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia venga dato il giusto riconoscimento. Il momento storico d’altronde è particolare – ricorda Becce – e rende il richiamo ai valori dell’identità nazionale e della patria ancora più forti. Come il tricolore, l’Inno rappresenta l’elemento distintivo e qualificante nel quale tutti gli italiani, a prescindere dalla regione di appartenenza, si riconoscono. “Fratelli d’Italia” non è né di destra né di sinistra e mai come in questo momento sarebbe opportuno esportarlo anche in altre sedi istituzionali. In quest’ottica rilancio l’idea di eseguirlo – come chiesi nel 2009 – prima delle sedute del consiglio (precedendo l’appello nominale) ricordando che in quanto simbolo dell’unità nazionale e dell’identità storica collettiva va “vissuto”. Sarebbe un modo per rendere solenne l’apertura dei lavori e ricordare a tutti i consiglieri – anche a chi nei giorni scorsi ha fatto facile ironia – che in aula si lavora per il bene comune”.
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