“L’ordine del giorno contro il gioco d’azzardo approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Matera è il risultato di un intenso lavoro realizzato dalla Commissione consiliare alle politiche sociali che, nel corso di tre riunioni, ha approfondito i dati riportati nel dossier approntato dal Senato della Repubblica, la ricca relazione del dott. Maurizio Fiasco in quella sede; i dati raccolti dagli uffici comunali ed in particolare dall’ufficio commercio e dalla Polizia Municipale”.
Lo afferma la presidente della Commissione consiliare alle Politiche sociali, Nunzia Antezza.
In Italia nel 2010 sono stati "giocati" oltre sessanta miliardi di euro per fare cifre tonde, nel 2011 si supereranno i settanta miliardi di euro e per il 2012, se ne prevedono almeno 80. E’ la progressione geometrica delle cifre che impressiona. E insieme se ne avvantaggia l’usura. Il rischio in sé di diventare giocatori patologici è percentualmente relativamente basso. Il fenomeno, infatti, interessa circa il 3% della popolazione adulta, però, il numero di "schiavi da gioco", sono un milione di persone e se si estende il problema al nucleo familiare del giocatore allora ci si accorge che il numero delle persone coinvolte si moltiplica per due e mezzo se non di più. Ci troviamo, allora, di fronte ad un numero che oramai costituisce una vera e propria emergenza sociale dell’Italia e della nostra provincia.
Va detto che i provvedimenti economici adottati fino ad ora dal governo, dalla legge di stabilità per il 2011 alla manovra economica, fino alla manovra aggiuntiva di agosto, non hanno fatto che aumentare l’offerta di giochi, ampliarne le possibili modalità, rafforzare il gioco pubblico, a fronte di blande ed inefficaci sanzioni contro il gioco illegale, mentre la legge quadro annunciata in materia si fa ancora attendere”.
La Commissione ha quindi invitato il Consiglio Comunale, anche, a chiedere alle istituzioni competenti la emanazione provvedimenti normativi che contengano misure di prevenzione e repressione del gioco d’azzardo illegale, nonché di regolazione più stringente di quello legale, oltre ad una riforma strutturale dell’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, accompagnata da quella del sistema sanzionatorio e del sistema di verifica. Ma anche noi possiamo fare qualcosa. Penso che ci sia bisogno di nuovi norme comunali che regolino meglio temi quali quelli della localizzazione, degli orari di esercizio e della conformazione delle strutture, norme che siano utili strumenti per evitare che il gioco: interferisca con le attività scolastiche, ricreative cd educative dei cittadini di età inferiore ad anni 18, arrechi disturbo o turbamento ai luoghi di culto della città, comporti danno al decoro urbano, alla fruibilità e alla valorizzazione dei beni culturali e artistici di Matera, città dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell'Umanità, ostacoli l'attività di prevenzione della criminalità e di controllo del territorio da parte delle forze di polizia dello stato e del municipio. Il regolamento potrà essere solo uno degli strumenti per contrastare la dipendenza da gioco.
Vi è l’esigenza di definire: dal punto di vista medico le caratteristiche dei soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico che vanno incontro a complicanze psicopatologiche e, di conseguenza, ad un grave deterioramento del funzionamento psicosociale; protocolli diagnostici per la certificazione del disturbo attuata dai presidi regionali abilitati e la creazione di centri d’eccellenza per l’attività clinica e la creazione di fondi per la ricerca scientifica in questo campo.
Abbiamo da programmare assieme campagne informative nelle scuole di ogni ordine e grado per il gioco responsabile, pensiamo utile istituire un Osservatorio locale – oltre a quello regionale e nazionale – sui disturbi da dipendenza comportamentale e da gioco d’azzardo patologico, al quale sia annesso un centro studi per il monitoraggio del fenomeno. Occorrerà, infine, verificare come realizzare il blocco dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo e il sostegno al fondo per le famiglie dei soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico”.
(s.p.)