Comparto ferroviario, Braia: salvaguardare posti di lavoro

Il consigliere regionale del Pd è necessaria la costituzione di un tavolo unico per tutte le vertenze aperte, intorno al quale chiamare in maniera netta e diretta il governo nazionale

“Ad ogni costo bisogna salvaguardare i posti di lavoro senza stravolgere il tessuto industriale produttivo diretto ed indiretto del comparto lucano che fa riferimento al trasporto ferroviario. Questo è in sintesi quanto emerso dalle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali di categoria e delle maestranze che fanno parte delle aziende facenti parte dell’intero comparto che, unite alle dichiarazioni fatte dall’assessore alle Attività Produttive Restaino, hanno disegnato uno scenario tutt’altro che rassicurante rispetto al quale vanno assunte immediatamente posizioni importanti e soprattutto quanto più possibili ampie e politicamente unitarie ben oltre i confini classici e tradizionali degli schieramenti”.

“La vertenze Ansaldo STS di Tito, le questioni legate alla salvaguardia della Ferrosud di Matera, della Firema e delle Ogr di Melfi, sono tutte giunte oramai, anche se con sostanziali differenze e specificità, ad un livello di criticità tale che diventa fondamentale la costituzione di un tavolo unico intorno al quale chiamare in maniera netta e diretta il governo nazionale. Le ricadute potrebbero essere devastanti se, alla cronica mancanza di fondi per effettuare quegli investimenti che da anni il sistema Italia e soprattutto il sistema Basilicata richiede per essere al passo con il Centro-Nord Italia e con l’Europa, si aggiungesse la scelta degli attuali proprietari pubblici e privati di espoliare il nostro territorio anche dei residui insediamenti produttivi che da decenni rappresentano l’orgoglio della nostra Basilicata e che sono stati in grado di costruire treni, anche ad alto contenuto tecnologico, che ancora oggi viaggiano in giro per il mondo”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Luca Braia.

“E’ oramai noto che la paventata disgregazione del comparto produttivo ferroviario di Basilicata, frutto anche di politiche nazionali sul settore poco lungimiranti, potrebbe subire un’accelerazione – continua l’esponente politico – qualora il processo di dismissione delle partecipazioni da alcune aziende strategiche, da parte del Governo centrale impegnato esclusivamente a fare cassa, fosse autorizzato senza l’utilizzo di tutti quei controlli e quelle tutele che oggi (come non mai) devono condizionare, senza disincentivare, i necessari processi di privatizzazione suggeriti dall’economia mondiale e dal governo centrale europeo. Ritengo che le politiche del mercato vanno guidate e non subite, come troppe volte ultimamente sta accadendo a tutti i livelli , ed è per questo che ritengo pure, oramai, imprescindibile che sia stabilmente insediata, sotto la guida del presidente De Filippo, una Task force interdipartimentale che trimestralmente relazioni su un’azione sistematica di verifica da fare sullo stato di salute di tutto il sistema produttivo lucano, facendo azioni di ‘scouting’ dei potenziali problemi, al fine di poterli il prima possibile intercettare e quindi affrontare evitando di lavorare esclusivamente sulle emergenze sempre difficili da gestire e, soprattutto, risolvere”.

“L’inserimento, voluto dall’intero Consiglio regionale con a capo il presidente De Filippo, della vertenza del comparto ferroviario nella trattativa messa in piedi con l’esecutivo nazionale per il ‘memorandum sul petrolio’, che ha un particolare riferimento al ruolo che dovrà giocare Finmeccanica in Basilicata anche sul settore aero-spaziale – conclude Braia -, dovrà diventare un elemento centrale su cui chiedere ‘dazio’ allo Stato, così come alta va alzata l’istanza nei confronti di Trenitalia Cargo per sbloccare la commessa di lavoro per Ferrosud e per evitare la completa chiusura della tratta ferroviaria Gioia del Colle – Rocchetta che taglierebbe fuori lo stabilimento di Matera da ogni possibilità di rilancio industriale”.

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