COMMERCIO: BANKITALIA, PER CONFESERCENTI CREDITO PRIORITA’

“Anche i dati contenuti nel Rapporto della Banca d’Italia e riferiti al comparto commercio-servizi, dopo quelli dell’Unioncamere di maggio scorso, confermano le grandi difficoltà che vivono le piccole e medie imprese commerciali lucane. E’ sufficiente, in proposito, sottolineare che sono più di mille le aziende che hanno cessato nel 2009, di cui ben 738 sono esercizi di vendita al dettaglio”. E’ il commento del presidente provinciale di Potenza della Confesercenti, Prospero Cassino, rilevando che “in un anno tra aziende “matricola” e quelle che hanno abbassato la saracinesca si sono perse quasi 400 imprese. Ciononostante la Banca d’Italia segnala che il commercio nella nostra regione è il secondo settore produttivo per valore aggiunto, con un ammontare (al 2007) di oltre 1.000 milioni di euro e una quota del 18,4% del Valore Aggiunto complessivo regionale.
La crisi in particolare è dovuta al calo delle vendite al dettaglio, da noi pari al 5,3%, più che in Italia. La contrazione è stata più marcata
nel comparto non alimentare (-6,6 per cento) e tra gli esercizi con non più di 5 addetti (-6,2 per cento). Inoltre, c’è da riflettere sul dato della superficie di vendita della grande distribuzione che nel corso di un anno è aumentata in Basilicata del 6,7 per cento a fronte di una sostanziale invarianza del numero degli addetti. In rapporto alla popolazione residente, la superficie della grande distribuzione all’inizio del 2009 era pari a 125 metri quadri ogni 1000 abitanti, circa il 40 per cento della media nazionale e il 63 per cento di quella delle regioni meridionali. Dati che dovrebbero servire agli amministratori chiamati ad esaminare richieste per nuovi supermercati ed ipermercati.
Ma – aggiunge Cassino – è sempre il credito il “buco nero” del comparto. Di fatti, pur riconoscendo la Banca d’Italia che i Confidi possono favorire l’accesso al credito per le piccole imprese, mitigando gli effetti negativi del rapporto tra banca e impresa, purtroppo è ancora troppo limitata la quota di imprese garantite dai Confidi che per il commercio, sommato ai servizi, nell’ultimo trimestre 2009 ha coinvolto l’8,3% della platea di imprese, mentre l’ammontare dei prestiti concessi dalle banche alle imprese di settore è stato pari a 769 milioni di euro e le “sofferenze” superano i 200 milioni di euro.
Perciò il rafforzamento di fondi di garanzia pubblici che operano come garanti dei confidi è una priorità.
Quanto alla manovra economica del Governo – dice il presidente di Confesercenti – le risorse risparmiate devono servire non solo per i conti pubblici ma anche per garantire il sostegno ad innovazione, ricerca ed investimenti soprattutto mirati a sostenere la competitività delle Pmi attraverso una riduzione del carico fiscale. Anche per questo nel settore pubblico, nella sanità, nelle istituzioni locali deve finire la politica delle mani bucate. E nessuno pensi di poter impunemente aumentare balzelli e tassazioni varie su imprese e famiglie che già fanno i conti con un livello di pressione fiscale insostenibile. Quello che conta è che la manovra non ostacoli quel poco di ripresa che sta spuntando, evitando un altro lungo periodo di stagnazione”.
bas 02

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