(ANSA) – NAPOLI, 25 MAR – Non è indagato il parroco di Potenza, don Ambroise Apakta, noto dai fedeli come Don Ambrogio, il sacerdote che ha saputo, già nel gennaio scorso, del ritrovamento di alcuni resti umani, poi attribuiti a Elisa Claps, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Il ritardo nella segnalazione, confermato dagli inquirenti, non porterebbe però cambiamenti sostanziali ai fini della indagine principale, su cui procede la Procura generale di Salerno. Per gli inquirenti resta da verificare, infatti, se il parroco avesse collegato quei resti alla ragazza scomparsa 17 anni fa. Pur intendendo approfondire la questione, per ora non si ravviserebbe un dolo nel ritardo con cui l'informazione era stata comunicata all'arcivescovo. Il silenzio di Don Ambrogio, ritenuto una circostanza strana, ha naturalmente sorpreso chi indaga al caso. Tuttavia in Procura si ridimensiona il 'giallo nel giallo' e non si attribuirebbe al fatto una importanza eccessiva. Se si cerca di minimizzare sul 'caso' che investe la Curia oggi, le stesse fonti non possono escludere, però, che Don Mimì Sabia, lo storico parroco morto a 84 anni nel 2008, sapesse qualcosa di quei resti nascosti nel sottotetto della Santissima Trinità. (ANSA).