La proposta di riforma del latte, approvata a Bruxelles dalla Commissione europea, è sicuramente un passo avanti per raggiungere importanti provvedimenti per il settore, anche se alcuni aspetti vanno approfonditi e discussi. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori della Basilicata per la quale su un argomento così rilevante, oggetto di tensioni e proteste, e ormai in prossimità della cessazione del regime delle quote, occorre aprire un confronto serio nell’ambito della riforma Pac post 2013.
Per la Cia, il rilancio del ruolo dell’interprofessione, previsto dalla proposta dell’Esecutivo Ue, è fondamentale per il settore lattiero, soprattutto in quei Paesi come l’Italia dove questa risulta difficile e sporadica. In egual modo è importante tutta la parte riguardante le relazioni contrattuali tra produttori e trasformatori. Anche se la proposta di obbligatorietà dei contratti sarà facoltativa per gli Stati membri. È, però, sicuramente negativo il fatto che non sia stato affrontato il problema della programmazione produttiva, elemento importante per il nostro Paese e per lo sviluppo concreto delle nostre produzioni di qualità (Dop, Igp).
“La Cia – afferma il direttore regionale Luciano Sileo – ritiene sia giunto il momento, non più rinviabile, che gli attori della filiera, tralasciando interessi di parte, concertino una strategia complessiva degli indirizzi che permettano alle aziende di avere reali certezze per il futuro. Serve un Piano strategico per il settore, articolato sul territorio, come la Cia ha proposto trovando adesioni anche da parte delle Regioni maggiormente vocate alla produzione di latte. Di qui la richiesta al Ministero delle Politiche Agricole di attivarsi per la convocazione, al più presto, di un Tavolo Interprofessionale con la presenza delle Regioni rappresentative del comparto, che, oltre a lavorare congiuntamente sulla riforma della normativa sulle relazioni interprofessionali, costruisca le premesse di sistema per giungere alla stipula di contratti sul territorio. Inoltre, in questi anni – conclude Sileo – abbiamo assistito ad un forte aumento dei costi di produzione delle aziende agricole. Sono necessari interventi immediati per la fiscalizzazione degli oneri sociali e per l’abbattimento del costo del gasolio per uso agricolo”.
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