Il decreto legislativo che recepisce la nuova direttiva comunitaria sui rifiuti, in discussione alla Camera, nell’attuale formulazione, è fortemente penalizzante per le imprese agricole soprattutto per gli onerosi adempimenti richiesti per lo smaltimento. E’ quanto sostiene l’Ufficio di Presidenza della Cia-Confederazione italiana agricoltori della Basilicata che ha proposto ai Presidenti delle Province di Potenza e di Matera di attivare tavoli provinciali di confronto con la partecipazione delle Agenzie Provinciali che si occupano di ambiente e di rifiuti oltre che dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e la consulenza tecnica di Ato Rifiuti.
Secondo la Cia sono tre i punti critici del provvedimento: il mancato chiarimento dell’esonero dei piccoli produttori agricoli dall’obbligo di iscrizione al “Sistri”, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che prossimamente diverrà operativo; la mancata semplificazione nella tenuta dei registri di carico e scarico; l’obbligo generalizzato, per tutti i produttori che trasportano i propri rifiuti per conferirli all’impianto di smaltimento, di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali.
Nel sottolineare che l’esonero per i piccoli produttori agricoli è già presente nel decreto istitutivo del “Sistri”, la Cia sostiene inoltre che è formulato in maniera talmente imprecisa da ingenerare inevitabilmente problemi in fase di applicazione. Quanto all’obbligo di iscrizione all’Albo, il Ministero dell’Ambiente ha semplicemente disatteso le prescrizioni comunitarie, le quali prevedono l’iscrizione solo per i produttori che fanno trasporto in maniera professionale.
In merito ai sottoprodotti, invece, lo schema di decreto legislativo in discussione riprende integralmente le formulazioni della direttiva comunitaria. La Cia auspica, a tale proposito, che questa nuova formulazione della normativa chiarisca definitivamente la collocazione delle biomasse che residuano dai cicli produttivi agricoli, zootecnici e forestali, nell’area dei non rifiuti, e, quindi, dei sottoprodotti, e vengano del tutto riassorbite le problematiche che in questi anni hanno impedito un pieno utilizzo di tali biomasse a fini agronomici o di produzione di energia.
BAS 05