Cia: a Pietrapertosa prima sagra del “Miglitiell”

Tra gli antichi sapori del Parco Gallipoli Cognato-Piccole Dolomiti Lucane c’è anche quello dei “mglitiell” (interiora di agnello arrotolate ed arrostite alla brace) che non tutti i visitatori e turisti conoscono. Per rinnovare un’antichissima tradizione della gastronomia contadina e pastorale di quest’area, mercoledì 25 agosto (con inizio alle ore 19), presso l’Agriturismo Sapori del Parco di Pietrapertosa, con il patrocinio di Turismo Verde-Cia, si svolgerà la Prima Sagra del Mglitiell. L’obiettivo è quello di tenere viva la tradizione della cucina rurale che proprie nel Parco Gallipoli Cognato può contare sull’agnello doc delle Piccole Dolomiti Lucane. Gli “involtini” sono preparati secondo un’antica ricetta tramandata da generazioni di pastori e aromatizzati con erbe del Parco. Una Sagra che testimonia il ruolo specifico della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata nell’attuazione del progetto, denominato “Ricopri”, acronimo di “Ripristino e conservazione di praterie nell’Italia centrale e meridionale” all’interno del Programma Life Natura 2010 dell’Unione Europea, per fornire agli agricoltori delle zone interessate, attraverso periodici incontri, azioni di dimostrazione e assistenza tecnica sulle migliori pratiche per proteggere e diffondere le specie in via di estinzione funzionali anche ad un miglioramento delle produzioni agricole.
Il progetto, in collaborazione con il Parco Gallipoli Cognato, con la Provincia di Potenza, la Provincia e l’Università di Roma e due parchi in provincia di Roma – evidenzia la Cia – non ha solo un grande valore naturalistico e ambientale ma assume, specialmente nel Parco Gallipoli Cognato un grande rilievo economico e sociale. Infatti in queste zone pascola la mucca podolica che, alimentandosi con la specie erbacea Festuca Brometalia, produce latte di alta qualità che viene utilizzato per produrre ottimi prodotti caseari e pascolano gli agnelli locali. La qualità è riscontrabile anche negli allevamenti zootecnici da carne, infatti è dimostrato che quanto più è diversificata e varia l’alimentazione di vacche ed agnelli, tanto più aumentano le qualità nutrizionali e organolettiche delle carni. Il recupero dei valori culturali e l’aggiornamento delle tecniche di allevamento potrà costituire un importante tassello per levare qualità delle produzioni, redditi ed economia locale.
Al termine del progetto, dopo tre anni, si prevede tra l’altro di avere una moltiplicazione di capi podolici con conseguente incremento di produzioni agricole di qualità. Inoltre è dimostrato che esiste una stretta associazione tra valore di conservazione della natura e valore economico non solo dei beni ma dell’intero complesso dei servizi eco-sistemici diretti e indiretti che porta il ripristino degli habitat.
In questa prospettiva – sottolinea la Cia – il ruolo degli agricoltori diventa decisivo per la riuscita del progetto e, essendo loro gli esecutori materiali degli interventi, del suo prosieguo dopo la scadenza triennale del progetto. Pertanto le sagre come quella di mercoledì hanno un significato che va al di là di quello tradizionale.

BAS 05

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