Un anno fa il mondo dell'associazionismo, dice don Marcello Cozzi presidente del Cestrim, chiedeva alla Regione Basilicata risposte concrete al problema droga. Dopo un anno, specifica, queste richieste sono rimaste inevase.
“E' pur vero che l'attuale assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano, ricopre questo ruolo solo da alcuni mesi e che forse non ha avuto il tempo di rendersi conto della gravità della situazione; è però altrettanto vero – continua don Cozzi – che le cinque domande da noi poste un anno fa sono ancora in attesa di risposta”. Il piano regionale sulle tossicodipendenze, la riorganizzazione del Sistema di assistenza ai tossicodipendenti, i requisiti minimi per l’accreditamento delle strutture di assistenza, le linee guida di utilizzo del Fondo Ministeriale di Lotta alla droga per i finanziamenti degli anni 2000-2002, tra l’altro già assegnati e fermi in Regione, l’uso dei fondi: questi i nodi per il Cestrim non ancora sciolti. E che l’associazione ripropone.
Aggiunge don Marcello Cozzi: “Non è il solito puntare il dito nei confronti delle responsabilità istituzionali perché su questo campo tante responsabilità coinvolgono anche i nostri mondi e le nostre associazioni ma l'impressione che continuiamo ad avere è che nei confronti del problema droga in Basilicata, a parte isolate iniziative di amministrazioni locali, la politica nel suo complesso non dà risposte. Anzi, in alcuni casi ostacola anche il lavoro dei volontari chiedendo alle associazioni di pagare il fitto dei locali che utilizzano”. “Quanto tempo ancora dovremo aspettare – si chiede il presidente del Cestrim – perché la politica lucana affronti il problema delle dipendenze così come giustamente fa per altre piaghe che tormentano la nostra regione”?
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