Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà parla di “forti ripercussioni negative per il ‘ricatto’ degli industriali ai danni dei piccoli e medi produttori”
“Un tavolo regionale presso il Dipartimento Agricoltura per affrontare con le organizzazioni professionali agricole, le associazioni e le cooperative di produttori, le industrie di trasformazione, a partire dall’unico stabilimento lucano quello di Gaudiano-Lavello, i sindacati dei lavoratori agricoli, la situazione di emergenza che si è determinata nel comparto del pomodoro”. E’ la sollecitazione del capogruppo Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, che da stamani svolge incontri nel Lavellese e nell’Alto Bradano per verificare direttamente l’andamento della campagna pomodoro.
“Nel corso degli incontri con dirigenti di organizzazioni professionali e cooperative, singoli imprenditori e lavoratori, per lo più extracomunitari – riferisce Romaniello – ho toccato con mano le forti ripercussioni negative del ‘ricatto’ degli industriali ai danni dei nostri piccoli e medi produttori, ‘strozzati’ da quotazioni eccessivamente basse e da condizioni contrattuali decisamente svantaggiose. Il comportamento dei grossisti e degli industriali della trasformazione del pomodoro colpisce contemporaneamente il reddito degli agricoltori e della manodopera utilizzata, al punto da scoraggiare, in alcuni casi, la continuazione della raccolta di prodotto. E’, pertanto, una situazione intollerabile e ancor più grave per le condizioni complessive di lavoro di alcune centinaia di immigrati ai quali difficilmente sarà garantito il salario concordato e ancor meno quello previsto dal contratto nazionale”.
“Ci sono tutte le condizioni – conclude Romaniello – per un intervento del Dipartimento Agricoltura della Regione per non lasciare soli gli agricoltori a fronteggiare l’atteggiamento vessatorio degli industriali di settore”.