API: UNA NUOVA QUALITA' DELLA POLITICA E' POSSIBILE

“Le recenti iniziative di Alleanza per l'Italia a Genzano con il Laboratorio Giovani e a Potenza con l'avvio dei Forum di discussione e di proposte, per la buona partecipazione, la passione civile e l'alto livello di dibattito che si sono registrati, dimostrano che è possibile anche in Basilicata realizzare occasioni per sperimentare una nuova qualita’ della politica e al tempo stesso nuovi strumenti di partecipazione alla politica”: lo ha sostenuto il coordinatore regionale di Api Vilma Mazzocco. “Condizioni determinanti per farlo – aggiunge – sono quelle di recuperare il «centro» in politica come funzione e non come semplice luogo e ridargli dei contenuti e dei riferimenti ideali tali da interpretare le istanze di buona amministrazione della gente. Si tratta ovviamente di una “mission” non facile e tanto meno che richiede tempi brevi. Ma ci confortano il consenso di esponenti politici che hanno fatto altre esperienze, di esponenti delle professioni, della cultura, del volontariato sociale, delle imprese e l'incoraggiamento dei cittadini a proseguire questo percorso. C’e’ un problema serio di qualita’ delle classi dirigenti ed un problema di contenuti della politica, che – afferma ancora Mazocco – soprattutto nel sud , e’ chiamata a dare risposte ineludibili ad un territorio che ha piu’ difficolta’ del resto del Paese. Alleanza per l’Italia cerca una strada nuova per la politica, fatta di proposte e non di urla, di qualita’ e non di spot pubblicitari, di confronto sulle cose concrete e non di pregiudizio ideologico, di rispetto per l’avversario e non di furia antagonista nei confronti del nemico. E nello specifico della realtà politica lucana – dice ancora Mazzocco – vorremmo tentare la strada del laboratorio di energie riformatrici disponibili ad un progetto di sviluppo che non si può fermare di fronte alla manovra economica del Governo e alle scelte antipopolari ed antimeridionaliste. La “prova” che ci attende tutti – partiti, Regione, sistema delle autonomie locali, forze sociali e società civile – per fronteggiare i tagli nel welfare come nei diritti essenziali dei cittadini non deve perciò vederci solo ed esclusivamente sulla difensiva perdendo di vista il progetto di rinascita civile e benessere sociale che deve continuare ad essere l'obiettivo centrale di ogni nostra azione politica”.
Per Emilio Libutti, capogruppo Api al Comune di Potenza, “il contributo che Api intende dare al sindaco Santarsiero per la scelta dei nuovi assessori in sostituzione di quelli dimissionari è soprattutto di natura programmatica puntando su due aspetti prioritari: le fasce sociali che vivono il disagio e quindi non fermandoci al provvedimento di inclusione sociale per tariffe più basse già approvato; i giovani che abbandonano la città per altre sedi universitarie, proponendo l’istituzione di un’Agenzia per i giovani. E’ evidente che l’Api con le sue proposte e le sue risorse politiche si candida a contribuire a determinare un salto di qualità nella gestione della nuova fase amministrativa cittadina”.
“Alla Regione – sottolinea il capogruppo in Consiglio Regionale Alessandro Singetta – in questo primo scorcio d’avvio della legislatura, oltre all’impegno dell’assessore Mazzocco su più fronti che riguardano il mondo agricolo, ci siamo caratterizzati per l’impegno sulla riduzione dei costi della politica e per la trasparenza, proponendo l’istituzione dell’Anagrafe degli eletti che può rappresentare un modo per avvicinare la gente alla politica ed alle istituzioni. Sto lavorando sul testo di una Proposta di legge che va nella direzione della massima trasparenza e della totale pubblicità della vita istituzionale e amministrativa della Regione, nonché degli enti, aziende, società, agenzie, consorzi e organismi controllati, vigilati e partecipati dalla Regione stessa. Vi è inoltre la necessità – sottolinea Singetta – di creare modelli organizzativi che rendano davvero ‘attiva’ la partecipazione dei cittadini, innalzando l’efficienza operativa delle strutture pubbliche. In tal senso, la riduzione del numero delle Comunità montane ed il conseguente riordino normativo, con l’istituzione di sei nuovi enti di livello intermedio, rappresenta un momento cruciale per la definizione di una politica di governo di area, che risponda ad esigenze di pianificazione territoriale, difesa del suolo, tutela dell’ ambiente, sviluppo economico e programmazione delle attività produttive”.
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