ApI: Libutti, i moderati non restano a braccia conserte

Un programma di governo per l'Italia, per il lavoro, per le famiglie e le imprese; l'agenda per la crescita economica; il Libro bianco sul Federalismo; tre giornate per la raccolta delle adesioni ad ApI l'8, 9 e 10 ottobre. Sono alcune delle principali iniziative che – riferisce il portavoce regionale della Basilicata dell’ApI Emilio Libutti – fanno seguito alla prima Festa di Alleanza per l’Italia che si è tenuta a Labro con grande successo politico, specie per la presenza di alcuni dei maggiori leader dei partiti, l’alto livello del dibattito e la partecipazione popolare.
Per l'ApI – evidenzia Libutti – la missione e' salvare l'Italia dalla disgregazione per riunirla dal Nord al Sud, dai borghi alle città, dalle famiglie alle imprese. Dunque un progetto principalmente di "cambiamento" della politica che ApI ha avviato da pochi mesi e che sta già producendo aggregazioni nell’area cattolico-moderata e risultati positivi anche in Basilicata. I moderati – dice ancora il portavoce – non hanno alcuna intenzione di restare ad aspettare a braccia conserte che altri compiano il futuro della politica, ma piuttosto intorno alla nostra proposta intendono diventare protagonisti per affrontare i problemi reali della gente, senza lasciarsi coinvolgere dalla "guerra politica" di questi giorni animata esclusivamente da polemiche, da pettegolezzi e da lotte personali.
A livello regionale diventa necessario – continua – rafforzare l’azione riformatrice del governo regionale per dare quelle risposte che le nostre comunità si attendono nella sanità, nella scuola, nell’agricoltura e per il lavoro. La fase di impegno che attende il centrosinistra lucano nelle prossime settimane è particolarmente gravosa per effetto delle crisi industriale-produttiva che interessa tutti i comparti ed occupazionale, ma abbiamo strumenti, progetti e proposte per superare le emergenze a condizione che si rilanci la strategia unitaria e si metta fine a “ricatti” e tentativi da primi della classe come ad inutili gare su chi interpreterebbe meglio i valori dei cattolici.
bas 03

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