“Nel decreto cosiddetto 'milleproroghe' il governo Berlusconi ha inserito una norma che smantella la misura delle zone franche urbane fortemente voluta dal governo Prodi”. Lo afferma la senatrice del Pd Maria Antezza che ha formalizzato la propria posizione e quella del suo gruppo annunciando la presentazione di emendamenti finalizzati al ripristino di misure a favore delle micro e delle piccole imprese. “La decisione del Governo di modificare il regime delle Zone franche urbane annulla, di fatto, uno strumento che, per quanto ancora inadeguato, è opportuno e necessario per il Mezzogiorno”. Antezza aggiunge che “la norma voluta dal centrodestra evidenzia oltretutto un profilo di incostituzionalità, dal momento che interviene su una procedura che ha già ottenuto il parere favorevole dell'unione Europea”. Infatti, sottolinea Antezza, “anche la più piccola modifica della norma impone il via libera da parte della Unione Europea” e ai parlamentari della maggioranza “che semplificano e sottovalutano” ricorda “di non dimenticare né sottovalutare l'iter lungo ed impegnativo voluto e sostenuto con profonda convinzione dal governo precedente”. Antezza spiega che “gli emendamenti presentati dal Pd annullano le modificazioni del decreto e prevedono il ripristino dell’esenzione IRAP ed IRES e dell'ICI, nonché degli oneri sociali così come era stato voluto dal governo precedente e dall'Unione europea. “Faremo una battaglia per contrastare questa inaccettabile decisione che getta nel buio 23 zone già tanto disagiate, di cui la maggior parte sono nel Mezzogiorno”. “Ancora una volta – afferma Antezza – il Governo non perde l'occasione per abbandona il Sud al suo destino di disoccupazione e di impoverimento”. “Pertanto, oltre al ripristino integrale di strumenti di fiscalità e di sviluppo, come il credito d'imposta e le Zone franche urbane, strumenti questi fondamentali per sostenere le imprese che decidono di investire in aree difficili del Paese offrendo una opportunità di occupazione, continueremo a chiedere – conclude Antezza – la reintegrazione delle risorse scippate dal Fondo per le aree sottoutilizzate, nonché, come da tempo stiamo facendo in Parlamento, lavoreremo senza nulla concedere alla maggioranza e alla tirannia dei Ministri Tremonti e Bossi per l'avviamento di un piano capace di rilanciare davvero l'economia del sud, l'agricoltura ferita, l'industria immiserita e per valorizzare e difendere le nostre eccellenze e le tante professionalità di cui il Sud è ricco”.
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