“Dopo il tavolo di monitoraggio insediato dall’Assessore regionale alla Salute Martorano è necessario fare un passo avanti, in attuazione alla recente intesa per l’erogazione di prestazioni specialistiche ambulatoriali CEA (Centri-Esterni Accreditati), nella consapevolezza che l’integrazione del privato in Basilicata può realizzarsi in forma virtuosa, procedendo in un unico sistema sia per le strutture private e pubbliche che è quello dell’accreditamento” A sostenerlo, in una nota, è l’Ufficio di Presidenza dell’ANISAP Basilicata, sottolineando che “l’iniziativa di Martorano punta all’obiettivo di coniugare qualità ed efficacia della spes a, che da sempre è un impegno prioritario dell’ANISAP”.
“Proprio per creare sinergie ed evitare aree di sovrapposizione, secondo i principi alla base del “tavolo” indicati dall’Assessore Martorano – si legge nella nota – pensiamo, evitando distorsioni avvenute in altre Regioni con pasticciate ed inefficaci soluzioni di percorso misto pubblico-privato, che il sistema dell’accreditamento possa rispondere oltre ai requisiti di qualità e ai fabbisogni già consolidati, anche alla programmazione regionale. In sostanza, la razionalizzazione dei servizi e del territorio si può realizzare in via tempestiva evitando e rimuovendo le inutili sovrapposizioni nella composizione dell’offerta di prestazioni del Servizio Sanitario Regionale. Ciò aumenterebbe l’efficienza delle strutture ospedaliere verso i pazienti interni , realizzerebbe una più compiuta integrazione delle strutture private accreditate in un’ottica di sistema e di percorsi diagnostico-terapeutici ed offrirebbe maggiori certezze e prospettive per il mantenimento dei livelli produttivi ed occupazionali al privato accreditato. Del resto, il contratto siglato di recente tra associazioni di categoria della strutture private e Regione ha riconosciuto la piena integrazione dei CEA nel Servizio Sanitario Regionale: il cittadino potrà così esercitare la libera scelta del luogo di cura, optando per le strutture pubbliche o per i CEA per i medesimi livelli essenziali ed uniformi di assistenza”.
Secondo l’ANISAP, inoltre, “in questi giorni con il confronto sul riparto del Fondo Nazionale Salute torna in discussione la questione della mobilità degli utenti lucani del SSR e quindi della spesa per la Regione sempre più pesante specie se rapportata ai noti tagli statali. L’ANISAP sostiene da tempo che il privato può raccogliere e vincere la sfida contro il saldo di mobilità passiva nella nostra regione e le soprattutto le liste di attesa. Serve solo creare le condizioni e dare gli strumenti: un atto di programmazione finalizzato a questo scopo; l’adozione di nuovi modelli di assistenza; un protocollo di intesa mirato alla messa in pratica della missione. Inoltre è ora di mettere fine all’inutile quanto danno separazione tra riabilitazione e fisioterapia-rieducazione funzionale tenuto conto che la Basilicata è l&rsquo ;unica Regione ad operare questa distinzione che trova origine in una legge ormai non piu vigente , una distinzione che non trova ragioni se non nella protezione di un sistema anacronistico”.
“Il nuovo modello di sanità federalista, dando corso alle indicazioni pervenute dagli Stati Generali della Salute – conclude la nota dell’ANISAP – non può prescindere da una più forte ed efficace integrazione sussidiaria tra pubblico e privato che coniughi esigenze degli utenti con quelle del risparmio e delle imprese della sanità”.
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