Intervento di Maria Anna Fanelli
Presidente ANDE
e Coordinatrice Regionale degli Stati Generali delle Donne
Potenza/Basilicata
“Scorrendo la lista degli Eletti nel Consiglio Provinciale di Potenza, ‘pur esprimendo ai neo Consiglieri gli auguri di buon lavoro per il risultato conseguito, raccomando Loro una forte attenzione alle politiche di genere e, quindi, ai bisogni delle donne del Territorio, politiche per le popolazioni femminili che non potranno esser espresse dal Consiglio Provinciale di Potenza attraverso gli occhi e la sensibilità delle donne, estremamente utili e necessarie alle e dalle Istituzioni.
Per come del resto preannunciato dalle scarsissime candidature femminili (due), gli esiti, infatti, ci dicono freddamente ed inequivocabilmente che nessuna donna è stata eletta nel Consiglio Provinciale di Potenza, nonostante da anni puntualmente ed in varie occasioni, non solo elettorali, si susseguano continue Campagne contro la sottorappresentanza e/o l’inesistenza delle donne nelle Istituzioni, sostenute anche da importanti e recenti misure legislative ampiamente divulgate ma, a quanto pare, inefficaci.
Tutto questo ci dice che Associazioni, Istituzioni, Mondi femminili e non, non possono ignorane il problema e devono, pertanto, continuare ad operare per sconfiggere egoismi ed indifferenze provenienti da vari realtà al fine di un necessario cambio di mentalità e cultura.
A tale proposito, soprattutto gli uomini, per come ci dicono recenti studi e progetti e per come l’ANDE e gli Stati Generali delle Donne della Basilicata sostengono da tanto, vanno coinvolti in primo piano in quell’ impegno che deve essere globale soprattutto da parte delle Istituzioni per raggiungere l’eguaglianza di genere.
La parità tra gli uomini e le donne è una questione decisiva per il nostro Paese, per l’Europa e per il mondo intero come riconosciuto dall’obiettivo numero 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Naturalmente in questa sfida l’ANDE e gli Stati Generali delle Donne della Basilicata ritengono che l’impegno degli uomini sia fondamentale e si augurano che diventi un tratto fondativo soprattutto di ogni azione da parte dei Partiti, delle Istituzioni, di chi ha responsabilità pubblica, della Cultura, dell’Università e di tutte le cittadine e i cittadini che hanno ed esercitano il diritto di voto.
Per porre fine alla disparità di genere, e per farlo, abbiamo bisogno del coinvolgimento di tutti, in tal senso bisogna convincere tanti più uomini e ragazzi possibili ad essere sostenitori del cambiamento e, naturalmente, è indispensabile ricordare alle donne la necessità che anche loro operino sempre più per Associazione Aderente di Potenza
le candidature femminili e per l’elezione delle donne, e cioè che “le donne votino donne ” al fine di ridefinire le possibilità stesse di relazione critica-dialettica con le dinamiche maschili nella base sociale, nella politica, nelle Istituzioni.
Al di là delle differenze, quali che siano, creare una rete forte di donne, riconosciuta dagli uomini, sostenuta in primis proprio dalle donne e scegliere, quindi, di esprimere in tal senso il proprio voto vuol dire non solo “riconoscersi in quanto donna, ma operare, agire, fare politica ed appropriarsi della dimensione democratica, degli strumenti che possano permettere alle donne di esserci nella politica e nelle Istituzioni ”.
Di tutto questo non vogliamo solo continuare a parlarne, ma vogliamo assicurarci che diventino fatti tangibili, convincendoci sempre più che uomini e donne debbano avere pari diritti e pari opportunità.
È questa la teoria dell’uguaglianza politica e sociale dei sessi da far valere a tutti i livelli, partendo, ripeto, da quello familiare e sociale per giungere a quello politico ed istituzionale.
Pertanto chiediamo alle donne ed agli uomini di questo territorio che prendano su di sé questo impegno cosicché a tutti i livelli e, soprattutto, al livello istituzionale, sorelle, madri e figlie possano dare un pieno contributo dalle Istituzioni lucane.
Se crediamo nella parità cerchiamo di operare “Lui per Lei e Lei per Lui”, garantendo almeno per il futuro la rappresentanza nelle Istituzioni, in tal senso facciamoci tutti avanti, le donne si facciano vedere per contare ed ognuna si chieda: se non io chi? Se non in un prossimo futuro quando?
Affinché comunque si garantisca la rappresentanza delle donne nelle Istituzioni sento l’esigenza di segnalare alcune proposte quali aspetti fondamentali della ROAD MAP, già a suo tempo da me presentata nella pubblicazione “Stati Generali delle Donne della Basilicata. Il cibo, la terra, l’acqua, le donne testimonial dell’identità lucana ” (aprile 2016), proposte da portare in attuazione, anche a livello provinciale, partendo, prima di tutto, dalla scuola per proseguire poi nella politica e nelle Istituzioni.
Per assicurare, pertanto, una Democrazia Paritaria è, quindi, necessario che:
• la Scuola sia maestra di vita sociale, il luogo in cui le studentesse e gli studenti imparino a sviluppare il loro lavoro in modo autonomo e responsabile, collaborando e costruendo relazioni sociali nel rispetto dei valori dell’inclusione, dell’integrazione e della coniugazione delle diversità;
• si favorisca la formazione di cittadine e cittadini responsabili attraverso momenti fondamentali e imprescindibili quali la conoscenza e la consapevolezza, l’attenzione e il rispetto per le differenze e lo sviluppo di un pensiero critico verso modelli maschili e femminili stereotipati, omologanti e conformisti;
• si sperimentino e diffondano azioni didattiche e pedagogiche quotidiane e permanenti, non solo episodiche (progetti, corsi extracurricolari, sperimentazioni occasionali, conferenze …) capaci di ridefinire dall’interno l’intera didattica e pratica pedagogica; si assicuri un percorso che parta dalla formazione delle/dei docenti, proceda con azioni didattiche rivolte alle/agli studenti della scuola primaria e secondaria di I e II grado e si completi con una mostra di produzioni realizzate dalle/gli studenti attraverso un’ampia gamma di modalità espressive e comunicative (teatro, musica, poesia, multimedialità, cinema);
• si introduca l’educazione di genere e la prospettiva di genere nelle scuole così da fare emergere e conoscere il grande contributo apportato dalle donne nella Storia, nei diversi campi del sapere, nella ricerca scientifica e nella politica (oggi, purtroppo, nei più diffusi manuali scolastici le donne sembrano ancora figure assenti o marginali);
• si promuova il rispetto delle identità di genere e il superamento degli stereotipi sessisti come obiettivi indifferibili dell’insegnamento nella scuola italiana, nonché valori fondamentali del vivere civile (in risposta, altresì, all’esigenza di dare puntuale attuazione ai principi costituzionali di pari dignità e non discriminazione di cui agli articoli 3, 4, 29, 37 e 51 della Costituzione Italiana);
• si attui l’implementazione presso l’Università degli studi della Basilicata di un Dipartimento per le Politiche e la Cultura di Genere al fine di far radicare la cultura di genere da innestare in tutti i settori della vita della Regione;
• si solleciti l’insegnamento nelle scuole dell’Educazione Civica ed in particolare della Storia dell’Emancipazione femminile in Italia e nel resto del mondo. Con particolari focus sulla parità di diritti tra uomo e donna nella vita sociale, politica e istituzionale;
• si coinvolgano gli uomini in primo piano in un impegno globale per raggiungere l’eguaglianza di genere, assicurandosi, quindi, che si realizzi un reciproco impegno che porti a: “Lui per Lei e Lei per Lui ”, nel contempo le donne si facciano vedere e si facciano avanti per contare “oggi e nel futuro”;
• si sostenga la partecipazione attiva delle donne mediante un cambiamento culturale che incida sulla loro consapevolezza, sul loro rapporto con il potere e sulla condivisione dei ruoli nella società. Solo così si abbatteranno gli stereotipi e si valorizzeranno le differenze;
• si attui una Democrazia Paritaria attraverso un nuovo orizzonte culturale e cioè attraverso un nuovo impegno-engagment delle donne e degli uomini di cultura, soprattutto di una cultura non solo femminista o femminile, ma che sia propositiva di un nuovo orizzonte;
• si assuma una valutazione permanente e strategica dell’impatto sulle relazioni fra i due generi di ogni azione di governo. Lo scopo è il costante monitoraggio e controllo efficace delle politiche anche provinciali, con particolare riguardo alla costruzione del bilancio pubblico secondo la normativa di genere;
• si assicurino più donne nel governo degli enti locali, per una migliore rappresentazione delle istanze sociali delle famiglie e delle fasce più deboli, così da conquistare spazio per un impegno sempre più stabile e continuativo delle donne nella vita pubblica, locale e nazionale;
• lo Statuto Provinciale si ponga quale “Carta della Provincia amica”, cioè di una comunicata di donne e di uomini, affinché sia uno Statuto Provinciale, che in sintonia con quello regionale e con quelli comunali, presenti e diffonda la storia della Provincia, il suo progetto, le sue idee, il volto unico, il suo volto,migliore, le sue aspirazioni, le sue regole;
• si realizzi una democrazia effettivamente paritaria, quindi, per favorire un cambiamento culturale che parta da un nuovo linguaggio di genere e che venga assunto come impegno tanto degli uomini che delle donne e, quindi, anche del Governo Provinciale, della Politica e della Società tutta;
Nel concludere questo mio intervento, porgo intanto anche alle Consigliere elette del materano Filomena Bucello, Ines Nesi e Annamaria Amenta ed ai Consiglieri tutti gli auguri di buon lavoro; alle elettrici ed agli elettori del materano i complimenti per aver saputo eleggere almeno tre Consigliere donne”.