“Il patto di stabilità è diventato una gabbia che blocca sia gli investimenti che la spesa corrente. I Comuni, l’unico comparto in crescita con il 60% degli investimenti, sono vincolati sempre più da norme assurde che ne riducono la capacità di intervento sul territorio”. Lo ha sottolineato Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato Anci per il Mezzogiorno aprendo i lavori della terza giornata della XXVII assemblea nazionale Anci a Padova, dedicati al tema ‘I Comuni tra patto di stabilità e qualità dei servizi’. Di fronte alla realtà che parla di difficoltà quotidiane dei Comuni a pagare ditte e fornitori, “l’unico meccanismo messo in campo è la certificazione del credito frutto dell’accordo con l’Abi con il risultato paradossale – ha aggiunto Santarsiero – che i fondi si sbloccano, ma se ne avvantaggiano le banche, laddove le rendite finanziarie sono le uniche a non risentire della crisi”.
Il sindaco di Potenza ha poi stigmatizzato l’atteggiamento del governo sulla vicenda del maxiemendamento alla legge di stabilità. “Non ci piacciono le operazioni chirurgiche, va bene affrontare problemi specifici, ma questo non deve avvenire contravvenendo agli accordi sottoscritti con i Comuni”. Infine un cenno al tema del Sud, con l’invito a valorizzare le aree urbane con avviene in tutte le parti di Europa. “Quando l’economia del Paese è cresciuta ciò è accaduto perché si è puntato sui territori e sulle città, mi auguro che il ministro Fitto nel mettere a punto il piano per il Sud recepisca le proposte fatte in questo senso dall’Anci”, ha concluso il delegato per il Mezzogiorno.
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