Ambiente, Santochirico propone un “Tavolo di garanzia”

Il consigliere regionale del Pd illustra alcune idee “per restituire credibilità al sistema regionale di controllo ambientale e ridare fiducia alla società lucana”

“In Basilicata negli ultimi quindici – venti anni si sono dovute affrontare alcune sfide, in materia ambientale, che sono un mix di passato e presente, per lo più eterodiretto o indotto dallo Stato e subite dalla Regione. Ed invece, per larga parte questa responsabilità è caduta sul livello regionale, che ne costituisce il naturale terminale, e la Basilicata, messa di fronte a queste profonde trasformazioni o all’emersione degli effetti di quelle in passato avvenute, con molta lentezza, spesso con errori, a volte con qualche approssimazione, ha dovuto allestire, ha dovuto preparare, ha dovuto predisporre dei mezzi, strumenti, procedure, che la tutelassero in qualche modo, a volte anche in una sede negoziale”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Vincenzo Santochirico (Pd) in un intervento inviato alla stampa locale dopo il dibattito in Assemblea sulle emergenze ambietali.

A parere di Santochirico “si è cercato di difendere un patrimonio da tutti ritenuto meritevole di valorizzare e lo si è fatto con approssimazioni successive, mettendo in campo istituti, ricerche, monitoraggi che tuttavia, e questo è il punto critico di oggi, non riscuotono fiducia e credibilità soprattutto per alcuni recenti gravi accadimenti”. L’esponente politico propone quindi l’istituzione di una banca dati unica del monitoraggio ambientale, da pubblicare sul sito regionale, che contenga “tutti i dati che la Regione ha, quelli che rileva e quelli che riceve o che comunque può acquisire”. Chiede, inoltre, che si estenda a tutta la Basilicata il Piano di tutela dell'aria della Val d'Agri annunciato dal governo regionale.

“L'osservatorio ambientale, poiché deve elaborare proposte che tendano al miglioramento della qualità ambientale, al rafforzamento dei processi e delle misure di sostenibilità – aggiunge Santochirico -, potrebbe già istruire la condivisibile istanza, proveniente dal movimento ambientalista, di introdurre nella legislazione regionale soglie più rigorose di quelle previste a livello nazionale. Nell’ottica di rendere sempre più trasparenti e partecipati i processi decisionali in materia ambientale, si avvii concretamente il ‘Tavolo di Garanzia’, pensato come spazio istituzionale sulle questioni ambientali connesse alle attività estrattive, sulla falsariga del tavolo della trasparenza in materia radioattiva, già istituito nel 2009”.

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