Ambiente, Autilio: si rifletta sulle normative regionali

Il Vicepresidente del Consiglio regionale suggerisce una conferenza regionale alla quale chiamare tutti gli organismi civili a dare il proprio contributo

“Le continue emergenze ambientali che si verificano in Basilicata, da quelle segnalate nei comprensori petroliferi della Val d’Agri e del Sauro, alla centrale del Mercure, all’inquinamento del Pertusillo, al proliferare di discariche abusive, per citare alcuni dei casi di cui si occupano quotidianamente i giornali locali, sollecitano una riflessione ed un approfondimento anche di carattere istituzionale per verificare se le normative e gli strumenti della Regione sono adeguati ad assolvere al meglio ai compiti di salvaguardia del territorio e di tutte le sue risorse naturalistiche oltre che di tutela della salute dei cittadini”.

A sostenerlo è il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv) per il quale “non si può sottovalutare la situazione di allarme e di preoccupazione, diffusa a macchia di leopardo, sul nostro territorio a causa di problematiche che, sulla base di continue sollecitazioni, petizioni popolari, azioni di protesta di associazioni, comitati, organizzazioni civiche, richiedono un impegno ed una risposta più efficaci innanzitutto da parte delle istituzioni locali. Per questo, prima di pensare all’istituzione di nuovi soggetti di controllo, a nuovi organismi di tutela dei cittadini, come hanno fatto o si accingono a fare alcune Regioni attraverso un ampliamento di funzioni e compiti del Difensore Civico regionale per proiettarlo sempre più verso funzioni di Difensore Civico dell’Ambiente, del Territorio e della Salute, a mio parere – continua Autilio – è utile ragionare sugli uffici dei Dipartimenti regionali competenti (Ambiente-Territorio, Infrastrutture, Agricoltura, Salute), sugli organismi già esistenti (Arpab, Osservatorio Ambiente e Legalità), sugli enti tecnici (Osservatorio Ambientale Eni-petrolio di Marsiconuovo, Agrobios. Università degli Studi della Basilicata, strutture del Cnr) e sulla legislazione regionale esistente nei vari campi. Una ipotesi concreta di operatività in tal senso potrebbe essere quella della costituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale (o Task force) quindi con funzionari di uffici regionali affiancati da esperti universitari e della ricerca per un primo ‘screening’ generale che può diventare una base operativa per il lavoro delle Commissioni Consiliari Permanenti e il Consiglio regionale”.

“L’approdo finale – continua Autilio – dovrebbe essere quello di una Conferenza regionale alla quale chiamare tutti gli organismi civili, ambientalisti, di volontariato a dare il proprio contributo di proposte e al fine di fornire agli stessi la giusta, corretta e trasparente informazione. Inoltre, ritengo che l’evoluzione del quadro legislativo delle Regioni ha accompagnato anche l’affermarsi e il diffondersi nelle varie realtà territoriali del nostro Paese, sia pure in forma differenziata e tra molti limiti e contraddizioni, della cultura della tutela non giurisdizionale dei diritti e degli interessi delle persone e dei cittadini, attraverso la difesa civica. Si tratta di una esperienza in via di evoluzione che stenta ancora a consolidarsi ma verso la quale, anche nella nostra Regione, è crescente l’attenzione della pubblica opinione”.

“In quest’ambito – conclude il vicepresidente del Consiglio regionale – proprio per garantire al massimo la tutela dell’ambiente, anche sotto il profilo della trasparenza e della conoscenza, si può senz’altro lavorare per un adeguamento della normativa sino ad ipotizzare la nuova autonoma figura del Difensore Civico dell’Ambiente e del Territorio”.

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