La tecnologia al servizio della Persona con Diabete : questo quanto è stato discusso presso l’Hotel Relais La Fattoria di Melfi. Presente – si legge in un comunicato dei promotori dell’iniziativa – una delegazione di volontari della associazione lucana Assistenza Diabetici, guidata dal coordinatore regionale Antonio Papaleo. Una importante iniziativa e che ha visto partecipi medici ed infermieri di Puglia e Basilicata impegnati nella assistenza e cura della patologia diabetica.
A cura del dottor Michele Sangirardi è stato presentato – prosegue la nota – un interessante presidio sanitario denominato Contur USB, consistente in un glucometro con incorporata una penna da computer per ottenere un diario informatizzato, tale da determinare la raccolta e la conoscenza dei dati non più in formato cartaceo, ma in modo molto più articolato e completo. Infatti, il softwer applicato equivale ad un vero e proprio “ facilitatore della curva glicemica “, così fa determinare l’assunto : “ conoscere i dati è il primo passo per cambiare “.
La dottoressa Enza Azzarone, responsabile del Centro di Diabetologia di Manfredonia, testimonial del Progetto, ha specificato l’importanza e la necessità della raccolta dati, attraverso cui riuscire a gestire la condizione della malattia, mirando al miglioramento dell’outcome clinico, per un più corretto rapporto medico-paziente e per un efficace autocontrollo della malattia.
“Si tratta – spiega Papaleo – di uno strumento di notevole vantaggio per i diabetici, specie se giovani, per meglio autogestirsi, senza incappare nel terrorismo psicologico cui spesso vanno incontro, stante la incultura presente, ma anche per prevenire le complicanze sempre in agguato, particolarmente dove insistono carenze di autocontrollo con conseguenti variabilità glicemiche. Senza infingimenti si può ben dire che l’uso di tale presidio favorisce l’appropriatezza della cura, gli stili di vita e, perciò stesso, un veicolo per razionalizzare la spesa relativa all’assistenza e, quindi , un risparmio nella spesa farmaceutica.
Una occasione, inoltre, per favorire l’introduzione della tecnologia a fini assistenziali e, con questi presidi di nuova generazione, anche una diversa e più appropriata educazione terapeutica”.
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