Quali i controlli sull’acqua che beviamo? “Il giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano – spiega Acquedotto Lucano – spetta all’Azienda Sanitaria Locale (Asl) territorialmente competente, mentre l’Agenzia regionale per la Prevenzione e l’Ambiente (Arpa) effettua il monitoraggio sulla risorsa idrica naturale presente sul territorio attraverso il rilevamento, la validazione e la trasmissione dei dati sullo stato di qualità delle acque al sistema informativo ambientale regionale e nazionale”.
I principali parametri analizzati (che devono rispondere agli standard normativi) sono – continua ancora Al – quelli “chimici (solfati, cloruri, calcio, sodio, potassio, magnesio, nitrati, ecc.); solventi clorurati; metalli (ferro, manganese, cromo, etc.); microinquinanti (diserbanti, pesticidi, prodotti intermedi delle aziende chimico-farmaceutiche, etc.); microbiologici (coliformi totali e fecali, enterococchi, etc.).
L’Azienda sanitaria locale può decidere di integrare i parametri chimico-fisici e microbiologici fissati dalla norma con altri a seconda delle situazioni di rischio individuate sul territorio o della tipologia delle fonti che approvvigionano l’acquedotto e qualora vi sia motivo di sospettarne la presenza in quantità o concentrazioni tali di rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. La ricerca dei parametri supplementari è effettuata con metodiche predisposte dall’Istituto superiore di sanità”. Oltre ai controlli di routine che esaminano, per esempio il colore, il ferro, la torbidità, il disinfettante utilizzato e parametri microbiologici quali l’Escherichia coli e i batteri coliformi, vengono effettuati anche verifiche su tutti i parametri secondo un numero minimo di controlli annui che aumenta a seconda del volume di acqua distribuito ogni giorno.
L’Asl può tuttavia prevedere maggiori frequenze di campionamento in relazione alla lunghezza e alla complessità dell’acquedotto stesso, al grado di vulnerabilità delle fonti (se maggiormente esposte a rischio di contaminazione), alla numerosità degli impianti e alla frammentarietà della rete idrica.
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