"L'attuale Pac rappresenta una politica vecchia, poco dinamica, poco ambiziosa". Lo ha detto la senatrice lucana Maria Antezza (Pd), intervenendo nella discussione in corso al Senato in merito alla riforma della Politica agricola comunitaria. In vista di una prima significativa scadenza (il Commissario Europeo Ciolos illustrerà una proppsta il 17 novembre) è indispensabile definire le criticità del settore, fissare obiettivi condivisi, in maniera tale che si possa recuperare terreno sul piano della credibilità e in funzione dei successivi passaggi, come quello nodale del Consiglio dei Ministri Agricoli dell'UE. Il nostro Paese ha bisogno di mostrare – continua Antezza – di aver raggiunto una posizione che rappresenti veramente la migliore sintesi delle necessità del settore. La riforma deve incentrarsi sugli attuali strumenti (pagamenti diretti, misure di mercato e assi dello sviluppo rurale) secondo una nuova articolazione che miri alla semplificazione delle procedure, alla finalizzazione degli interventi a favore degli agricoltori professionali, alla valorizzazione del ruolo del settore agricolo per la crescita economica e l’occupazione e quale insostituibile strumento di salvaguardia ambientale, alla qualificazione dell’attività agricola per fronteggiare adeguatamente le sfide globali, all'innovazione tecnologica, al sostegno all'imprenditorialità femminile e giovanile. Al Ministro Galan, oggi assente in Aula, voglio dire: non possiamo rinunciare ad una vera politica agricola nazionale, capace di riprendere il passo".
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