(AGR) NEL CARCERE DI POTENZA SEMINARIO SULLA SALUTE DELLE DONNE

Anche quest’anno nel carcere di Potenza tra le donne detenute sono stati eseguiti gli screening per la prevenzione del tumore al seno e al collo dell’utero. I risultati dell’iniziativa, che rientra nel Progetto Basilicata Donna, sono stati presentati stamattina in un seminario nella casa circondariale del capoluogo di regione. Il 95 per cento delle donne ha accettato di sottoporsi al pap test, esame diagnostico per individuare le lesioni precoci anticamera del cancro al collo dell’utero. La mammografia, invece, è stata effettuata su otto donne che hanno superato i quarant’anni e che, quindi, sono considerate maggiormente a rischio di sviluppare la patologia oncologica.
Il seminario di oggi è stato utile anche per approfondire la collaborazione tra Regione Basilicata e Amministrazioni penitenziarie; una collaborazione già consolidata, ma – a detta dei presenti – da rafforzare, soprattutto per via del trasferimento alle Regioni delle funzioni di assistenza e di cure sanitarie a favore dei detenuti.
Un impegno che l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, accompagnato dal direttore generale del Dipartimento Pietro Quinto, ha assicurato.
“La cultura della prevenzione, che in Basilicata non è mai mancata – ha dichiarato Martorano – deve diventare patrimonio di tutti e in tutti gli ambiti. Presteremo la massima attenzione alle problematiche che afferiscono la sanità penitenziaria, rafforzando il servizio e dando inizio a ulteriori programmi di assistenza, monitoraggio e screening proprio come su tutto il territorio. Il Servizio sanitario regionale sarà al fianco del detenuto, e quindi dell’assistito, che vive una situazione di difficoltà, per garantirgli l’assistenza necessaria. Estenderemo – ha concluso Martorano – i progetti di screening a tutta la popolazione carceraria e daremo impulso all’attività dell’Osservatorio permanente della sanità penitenziaria per affrontare e risolvere le criticità del sistema nella regione”.
Anche il direttore della casa circondariale di Potenza, Michele Ferrandina, ha ribadito il ruolo fondamentale dell’Osservatorio. “Oggi proseguiamo con i lavori iniziati con il convegno sulla sanità penitenziaria svoltosi nel febbraio scorso presso il Dipartimento Salute”. Ciò a dimostrazione della sensibilità delle istituzioni verso un progetto che può essere perseguito con la partecipazione dei soggetti preposti. “La Basilicata – ha affermato – è una regione dai piccoli numeri. Questa sua caratteristica può trasformarsi in punto di forza per creare esperienze da esportare in altre Regioni che, invece, per i grandi numeri e l’elevata popolazione carceraria mal si prestano a sperimentare modelli organizzativi nuovi”. Perciò “seguiamo – ha concluso – con molta attenzione il passaggio delle competenze dal ministero di Giustizia al sistema sanitario nazionale e, di conseguenza, al sistema regionale e locale”.
All’incontro è intervenuta la presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, Rosa Marino. Dopo aver sottolineato la valenza costituzionale del diritto alla salute, che non a caso il nostro ordinamento giuridico riconosce a tutela della persona e non del soggetto produttivo, si è soffermata sulla sua esperienza di legale.
“Ho potuto constatare che il soggetto che ha commesso reato molte volte deve convivere non con il giudizio ma con il pregiudizio. Il sistema e le istituzioni devono impegnarsi per aiutare il detenuto a superare le difficoltà e i momenti di solitudine connessi allo stato di privazione della libertà. La Regione Basilicata è stata antesignana nell’intervento di monitoraggio della salute delle donne detenute. E’ un percorso iniziato da tempo che deve continuare con il contributo degli altri operatori del settore, in particolare con i magistrati e gli avvocati”.

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