(ACR) TRISAIA, AUTILIO (IDV): CONVOCARE TAVOLO DELLA TRASPARENZA

“C'è un modo concreto per raccogliere il monito che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oggi a 30 anni dalla strage di Ustica, ha rivolto a tutte le istituzioni per fare piena luce su una delle pagine buie della nostra storia e per tenere sempre alta l'attenzione anche in Basilicata su una vicenda quale il presunto traffico di scorie naturali che avrebbe interessato la Trisaia di Rotondella, oggetto di numerose inchieste. Si tratta di convocare, come è stato chiesto da qualche tempo dai sindaci di alcuni comuni del Metapontino, il Tavolo della trasparenza, che ha istituzionalmente la funzione e la finalità di assicurare la vigilanza e l'informazione su tutte le attività svolte per la messa in sicurezza dei materiali radioattivi presenti nel sito della Trisaia di Rotondella ed in generale su ogni attività di rilievo nel settore della tutela della salute e dell'ambiente dal nucleare”. Lo afferma il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv) per il quale “non vanno sottovalutate le cronache dei giornali di oggi che collegano la strage di Ustica con il traffico dall'Italia di materiale nucleare e che proprio oggi, a 30 anni dall'abbattimento dell'aereo civile sui cieli dell'isola siciliana che ha provocato 81 vittime, tirano in ballo ancora una volta il Centro Trisaia di Rotondella”.

“Il Tavolo della trasparenza – aggiunge – dovrà verificare lo stato di attuazione dei lavori sino ad oggi svolti dalla Sogin per la messa in sicurezza del sito, conoscere i programmi della medesima spa, il loro impatto, non solo sul sistema socio-economico, ma, soprattutto, sul sistema ambientale e della sicurezza delle popolazioni. Come è noto dal 2003 gli impianti di ricerca sul ciclo del combustibile dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile (Enea), sono stati affidati alla Sogin, ma di recente la relazione della Corte dei Conti sull'attività della Sogin ha confermato i gravi ritardi accumulati nonostante programmi e ingenti risorse finanziarie spese. Dall’analisi dei giudici contabili viene fuori inoltre che per l'intera operazione ‘nel 2008 sono stati sostenuti costi per 46,4 milioni di euro’, manutenzione esclusa. Con un bilancio netto ‘aumentato del 334%, raggiungendo 1.577 migliaia di euro rispetto ai 393,4 del 2007’ e utili per la Sogin di ‘8,6 milioni di euro (contro i 4 del 2007)’.

“Il ritorno al nucleare deciso dal Governo – conclude Autilio – non ci fa stare tranquilli sul rischio che si voglia fare marcia indietro sui programmi di smantellamento definitivo dei fusti di materiale radioattivo ancori custoditi nella Trisaia e sulla localizzazione di una centrale o/e del sito unico di deposito-trattamento delle scorie nucleari sul nostro territorio”.

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