(ACR) SINGETTA (API): PREOCCUPAZIONE PER ANNUNCIO INTESA SANPAOLO

Il consigliere si dice “preoccupato per la decisione del gruppo Intesa Sanpaolo di chiudere la filiale potentina del Mediocredito Italiano, un grave danno al sistema creditizio lucano ed alle piccole e medie imprese presenti sul territorio”

“La decisione, paventata in questi ultimi giorni, della chiusura della filiale potentina del Mediocredito Italiano, istituto appartenente al gruppo Intesa Sanpaolo, desta non poche preoccupazioni per quanto riguarda la ‘sopravvivenza’, in Basilicata, di una solida, e stabile, rete di banche specializzate nell’erogazione di finanziamenti a medio e lungo termine alle aziende”. Ad affermarlo è il consigliere di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta, il quale ritiene che “questa ennesima chiusura è la riconferma di una logica deviante che, purtroppo, molti soggetti economici (non solo istituti di credito ma anche imprese operanti in altri settori) continuano a praticare, in una sorta di ‘colonizzazione selvaggia’, talvolta fulminea, della Basilicata. Insomma, si prende ciò che si può prendere, ovviamente in termini di guadagno, e poi si ‘scappa’ dalla realtà lucana, lasciando spesso dei vuoti e dei disservizi laceranti, nonché una palese spoliazione del territorio e delle sue risorse, siano esse umane, materiali, paesaggistiche, economiche”.

“Con l’eventuale chiusura dello sportello bancario in questione, siamo dinanzi – sostiene Singetta – ad una pericolosa minaccia al già delicato equilibrio della regione, soprattutto in virtù del fatto che la stessa Intesa Sanpaolo, fino a poco tempo fa, si dichiarava intenzionata ad intensificare la presenza delle sue filiali nel Mezzogiorno, arrivando persino a stipulare un accordo con Confindustria Basilicata: possibile che questi buoni propositi siano stati già accantonati? Cosa ne è stato – chiede Singetta -del dichiarato impegno del Gruppo di attuare politiche di sostegno creditizio alle piccole e medie imprese locali?”.

“E’ avvilente – conclude Singetta – doversi ritrovare a constatare, ancora una volta, una spietata logica, c’è da chiedersi se di mercato, che penalizza la Basilicata ed il suo asset. Queste pratiche dovrebbero indurre una seria riflessione, perché non si possono più tollerare simili ‘sbandieramenti’ di responsabilità sociale che non trovano alcun riscontro nella realtà e finiscono solo per palesarsi per quelli che sono, ovvero mere dichiarazioni d’intento che non hanno come loro forza propulsiva lo sviluppo della realtà lucana, ma sottendono unicamente a logiche di profitto”.

    Condividi l'articolo su: