(ACR) SINGETTA (API): LA BUONA POLITICA

“La distinzione tra ‘buona’ e ‘cattiva’ politica che qualcuno, tra i banchi del centro-destra, sta cercando di effettuare con una chiara operazione che allude a presunte pratiche positive che proverrebbero solo da una parte politica, è del tutto priva di riscontri”. E’ la presa di posizione del consigliere regionale di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta.

“Nella realtà – sottolinea Singetta – sono molteplici i casi di incarichi multipli che riguardano ed hanno riguardato anche esponenti del centro destra. Il che sta a significare che il problema esiste, è molto sentito e deve essere risolto. Certo, non si può lasciare che siano i partiti (che già più volte hanno dimostrato di non essere in grado di farlo) ad autoregolamentarsi in tal senso. E’ opportuno che vi sia un intervento legislativo cui deve accompagnarsi, da parte di tutti i partiti, una rigida applicazione delle regole interne. Tuttavia, le ipotesi di doppi, ovvero triplici incarichi non possono essere accomunate in un’unica fattispecie: vi sono gli incarichi pubblici/istituzionali e le nomine (in enti pubblici o soggetti al controllo pubblico) che comportano una remunerazione/indennità che non possono essere assolutamente paragonati agli incarichi di partito, dove le logiche e le esigenze sono differenziate ed è giusto vengano regolamentate in maniera differente ed autonoma. Laddove, invece – specifica il consigliere – vi siano, in capo ad un unico soggetto, più incarichi retribuiti, è doveroso che si provveda immediatamente a far cessare tali situazioni. Non è solo un problema di visibilità, ma anche un modo per concentrare risorse economiche che potrebbero tranquillamente essere impiegate a vantaggio di più soggetti. Ma il problema, se affrontato e risolto solo in tale ottica, potrebbe costituire un intervento di facciata, non in grado di incidere effettivamente su una realtà complessa e composita in cui il cumulo degli incarichi costituisce solo l’elemento più vistoso. In una realtà sociale come la nostra in cui esistono molti problemi per entrare nel mondo del lavoro o trovare sbocchi professionali ed in un momento economico difficile come quello che stiamo attraversando, va intensificato il controllo sugli incarichi pubblici che, nei vari settori professionali (legali, tecnici, etc.), vengono conferiti spesso in dispregio di professionalità riconosciute e di qualunque norma sul contenimento della spesa, al solo fine di favorire interessi clientelari. Sarebbe opportuno – a giudizio di Singetta – che ogni Pubblica amministrazione, prima di assegnare incarichi a professionisti esterni, chiedesse agli Ordini professionali una rosa di nomi tra cui scegliere, esercitando il criterio della rotazione. Ed a tale attività non dovrebbero sottrarsi neppure gli enti a prevalente partecipazione pubblica. Ciò salvaguarderebbe – conclude – il criterio della professionalità (valutata dai Consigli degli Ordini), il rapporto fiduciario (attraverso la scelta effettuata comunque dal soggetto che affida l’incarico) e la rotazione tra i vari professionisti, evitando le rendite di posizione che, purtroppo, spesso hanno avuto la prevalenza sugli interessi pubblici”.

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