“La partecipazione di Sinistra Ecologia e Libertà allo sciopero generale proclamato dalla Cgil e alle manifestazioni di oggi a Potenza e a Matera ha molti significati, innanzitutto è un segnale contro la politica economica del Governo e la sua manovra finanziaria e un modo per sostenere un'altra strada possibile di sviluppo e di occupazione attraverso provvedimenti regionali di buona politica”. A sostenerlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, che ha preso parte insieme ad una delegazione di partito alla manifestazione di Potenza.
Nel sottolineare che “la manovra di Tremonti-Berlusconi taglia le risorse alla sanità, ai servizi sociali, alla scuola, alla cultura, alle Regioni e agli Enti locali”, Romaniello afferma che “scendere in piazza rimane l'unica forma di opposizione per rimettere al centro delle scelte economiche il benessere delle persone, ridistribuire le risorse secondo il principio dell’uguaglianza e della giustizia sociale”.
“In Basilicata – continua il consigliere – la protesta ha avuto anche il significato di un rinnovato “no” alle scelte nucleari e dopo la vicenda di Pomigliano di una rinnovata difesa della dignità del lavoro e dei diritti di lavoratrici e lavoratori, perché né la Fiat né altri gruppi industriali tentino la stessa strada. Se la democrazia si ferma davanti ai cancelli di una fabbrica e se il diritto alla vita e alla salute valgono di meno, oltre i cancelli di quella fabbrica, vuol dire che si sta stracciando una storia, quella che per esempio riguarda l’articolo 1 della Costituzione”.
“SEL – conclude Romaniello – è convinta che per uscire dalla crisi bisogna ridare valore al lavoro, creare opportunità di buona occupazione”.