(ACR) POLITICA E TUTELA AMBIENTALE, MAZZEO (IDV): UNITI SI VINCE

Il capogruppo di Idv ritiene che “la nota di Enzo V. Alliegro, pubblicata dal Quotidiano il 18 luglio, merita qualche puntualizzazione. L’articolo si collegava ad alcuni obiettivi importanti, da me condivisi, posti dal collega Santochirico”

“Richiamavo l’attenzione – dice Mazzeo Cicchetti – su aspetti decisionali e, soprattutto, operativi, che a volte si bloccano; questi sono i casi in cui la politica evidenzia limiti. Analisi appropriate, progetti validi, contesto politico favorevole, ma la fase attuativa si ferma alle prime difficoltà; in queste occasioni la via di uscita diventa il rinvio. Rinvio giustificato da esigenze di approfondimento, di ulteriori ricerche, dall’arrivo di risultati dei rilievi eseguiti, sullo sfondo monitoraggi vari. Insomma una sorta di impotenza per cui le situazioni, non solo continuano ad andare, avanti ma addirittura peggiorano. Tra gli esempi – ricorda Mazzeo – avevo fatto quello della Val’Agri. Val’Agri diventata sede principale di attività estrattive e di processi di trasformazione. Noi conosciamo bene tutti gli aspetti di queste procedure industriali, a partire dalle metodiche usate (Centro Oli) con le relative ricadute ambientali, malgrado sottovalutazioni ed a volte silenzi. Per onestà, voglio ribadire, che la posizione da me assunta, non deriva da dati raccolti con metodo scientifico e/o in possesso (riservato) di alcuni Enti che hanno competenza in materia. Semplicemente ho dato seguito all’allarme che viene, innanzitutto, da tanti colleghi medici, seri ed attendibili, ma anche da associazioni e da singoli cittadini che si occupano di difesa ambientale. Da queste osservazioni, che non vanno sottovalutate, emerge in maniera omogenea, l’incremento di alcune patologie nella zona, in particolare di quelle tumorali e respiratorie”.

“La quantificazione precisa non è possibile – sostiene Mazzeo – perché manca il punto zero; il registro dei tumori in via di completa attivazione consente una valutazione dei dati a partire dal 2006, molti anni dopo l’inizio dell’attività estrattiva. La mia stessa esperienza professionale mi porta a ritenere giustificate quelle segnalazioni. Al di là del mezzo punto in più o in meno dell’incidenza delle patologie bisogna salvaguardare l’Uomo. Qualsiasi ‘evenienza’ in grado di determinare malattie anche in una sola persona va eliminata con decisione e rapidità. Alle problematiche della Val D’Agri che ritengo una emergenza di grande portata, si è risposto con un ulteriore monitoraggio delle malattie, affidata ai medici di famiglia che, nel tempo, dovrebbero dare un quadro più esatto della situazione; a danni avvenuti. Mentre si continua a discutere su questi problemi è sorto il caso della diga del Pertusillo. L’invaso, diventato ‘scarico’ di sostanze nocive ha visto la comparsa di alghe e la moria di pesci che sono la testimonianza di una grave forma di inquinamento. Ad oggi, non sono stati definiti in maniera completa i vari aspetti del problema, in particolare, la provenienza delle sostanze e le procedure idonee per evitare ulteriore immissione. L’unica cosa certa di questa vicenda è stata la sospensione di un graduato delle Guardie provinciali, pare, per rivelazione di segreti d’ufficio. Ecco, quindi, l’altro punto fondamentale che è quello della corretta e completa informazione non solo agli organi gerarchici ma, soprattutto, ai cittadini sui quali gravano le conseguenze. Le modalità di reazioni da parte di alcuni responsabili le conosciamo da tempo. Per Severo – ricorda Mazzeo – per l’amianto e per tanti altri casi dolorosi il solito ‘frasario’, accenti duri contro l’estremismo ecologico, l’allarmismo ingiustificato; ‘qualche mente più raffinata’ ricorreva anche alle argomentazioni di una scarsa conoscenza tecnica, della mancanza della certezza assoluta, ovvero della famosa prova provata. Qualche ‘patriota’ faceva riferimento anche alla mancanza di senso dell’interesse generale della nazione. Anche allora, statistiche a parte, dati incerti, a pagare sono stati molti cittadini con la perdita della salute e molto spesso della stessa vita”.

“E’ vero che ‘tutto scorre nella valle del petrolio’, ma non è detto che sia un processo inarrestabile. Bisogna che tutte le forze politiche e sociali, le associazioni, i singoli facciano proprio il valore che pone l’uomo ed i suoi bisogni come la priorità assoluta rispetto a tutti gli altri interessi produttivi ed economici. Nessun timore reverenziale nel contrastare le pretese di sfruttamento senza regole che, spesso, portano avanti i grossi colossi petroliferi. La nostra Valle – conclude Mazzeo – si salverà se ci sapremo impegnare adeguatamente a tutti i livelli perché siano rispettate le regole e la politica, in particolare, sappia dimostrare nelle occasioni che contano coraggio decisionale con capacità operative adeguate alle esigenze, la storia ci insegna che uniti si vince”.

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