“A parte l’anticipazione delle procedure per consentire un avvio più tempestivo dei cantieri di forestazione, non mi pare proprio che esistano grandi novità per l’anno in corso nell’ambito del Programma triennale di forestazione che ricalca il vecchio schema di interventi rivelatisi nel corso degli anni fallimentari”. E’ il commento del consigliere regionale Franco Mattia (Fi-Pdl), per il quale “come testimonia il diffuso stato di dissesto sull’intero territorio regionale, l’ ‘ecologismo dell’abbandono’ dei territori più interni e l’ ‘ecologismo dello spreco’ di ingenti risorse finanziarie sostenuti dal Governo regionale producono danni irreparabili e regressione economica e sociale”.
“Si pensi solo al fatto che – afferma Matita – per il Piano triennale di forestazione e il Piano Vie Blu la Giunta regionale impegna fondi per oltre 150 milioni di euro prevedendo, complessivamente, l’impiego a vario titolo, di oltre 5 mila operai, di cui solo 300 sono nuovi occupati, ma la situazione di dissesto permane grave: le frane di questi ultimi tempi, le tante frane che si contano sul territorio regionale, hanno causato danni immensi. Il 70 per cento del territorio regionale è ormai preda o sotto concreta minaccia di erosione. Il danno annuale provocato dal dissesto idrogeologico della nostra Regione – evidenzia Mattia – si aggira intorno ad una media di 200 milioni di euro. Pur in presenza di adeguate risorse finanziarie messe a disposizione attraverso i canali della Comunità europea si continua ad operare nel settore idraulico-forestale con scarsi risultati. Non si realizzano più i rimboschimenti e i consolidamenti di un tempo, è scomparsa la realizzazione delle piccole, ma efficaci opere di difesa del territorio, si ignorano i tanti torrenti che hanno bisogno di interventi di manutenzione e di sistemazione. Lasciare le cose così come sono equivale a scegliere semplicemente l’alternativa dell’attesa dei disastri, ricorrendo allo stato di calamità naturale per ottenere qualche fondo straordinario della Protezione civile. Se, invece, vogliamo sconfiggere le alluvioni che si affrontano da lontano, nel tempo e su tutto il territorio – ribadisce il consigliere del Pdl – occorre istituire una Struttura Interdipartimentale (Ambiente-Agricoltura-Infrastrutture) che attivi programmi pluriennali di investimento nel settore della difesa del suolo e che consenta un ritorno alla tradizionale impostazione delle attività nelle sistemazioni dei bacini montani”.
“Dobbiamo fissare un indice di boscosità minimo garantito per ogni bacino montano e per ogni centro urbano. Dobbiamo rifare le coordinate di tutti i torrenti e dobbiamo seguire con attenzione le modificazioni intervenute con il tempo e la cattiva gestione del suolo. Chi investe in prevenzione – conclude Mattia – risparmia in ricostruzione, senza contare gli aspetti umani e sociali che certamente sfuggono alle regole dei costi-benefici, ma non alla coscienza degli uomini”.