Singetta ha sottolineato l’unitarietà di intenti di forze politiche appartenenti a schieramenti diversi e la presenza di una forza politica non rappresentata all’interno della massima Assemblea regionale, i Radicali, che hanno, in tal modo, la possibilità di far sentire la propria voce in merito ad una “battaglia che da anni è la loro”. “Le norme oggetto della Proposta di legge regionale ‘Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati della Regione Basilicata. Disposizioni sulla trasparenza e l’accessibilità alle informazioni’ – ha spiegato Singetta – è volta a garantire la massima trasparenza possibile e la totale pubblicità della vita istituzionale e amministrativa della Regione Basilicata, nonché degli enti, aziende, società, agenzie, istituzioni, consorzi e organismi comunque denominati, controllati, vigilati e partecipati dalla Regione Basilicata, ivi compresi gli enti del Servizio sanitario regionale, al fine di agevolare il diritto di accesso e di informazione e per incentivare la partecipazione all’attività politica e amministrativa, informata e consapevole, delle persone fisiche e giuridiche, singole o associate, quale presupposto indispensabile alla garanzia di trasparenza, di buona amministrazione e di partecipazione”.
“Tutti questi dati e informazioni – ha continuato Singetta – vengono già raccolti a spese del pubblico e riguardano attività finanziate con le imposte, ma sono stati finora per lo più inaccessibili al comune cittadino. Con la Proposta di legge si intende garantire che tali dati divengano effettivamente pubblici e fruibili, rendendoli disponibili sulla rete internet, attraverso i siti istituzionali, secondo il principio dei ‘dati aperti’, inserendo un elemento che finora ha connotato solamente le Istituzioni delle grandi democrazie anglosassoni”.
Il consigliere Mollica (Mpa) ha parlato di “un provvedimento la cui finalità è quella di dare una immagine nuova e, soprattutto, non distorta della politica, con l’obiettivo di riaggregare e di rendere leggibili quei dati in gran parte già disponibili e che riguardano non solo l’aspetto economico, ma anche l’attività prodotta da ogni singolo consigliere”. Navazio (Ial) ha posto l’accento “sulla necessità di dare trasparenza anche ai bilanci dei gruppi regionali, facendo in modo che i cittadini facciano un uso consapevole dei dati acquisiti nel rispetto della propria democrazia, secondo il principio del conoscere per esprimere giudizi”. Mazzeo dell’Idv ha fatto cenno “al momento particolare in cui viene presentata la proposta di legge, in previsione, tra l’altro, della rilettura dello Statuto regionale, in presenza di una legge elettorale nazionale da rivedere e in un contesto che vede questa legislatura regionale chiamata a prendere decisioni coraggiose con l’indispensabile supporto dell’opinione pubblica, evitando ogni forma di transitorietà”. Il consigliere Falotico ha sottolineato che “non si è in presenza di un qualcosa di eccezionale, dal momento che in altri Paese, vedi la Svezia, la trasparenza ed il controllo sugli atti pubblici è la normalità, ma diviene fondamentale aprire, fin da ora, il dibattito coi cittadini in virtù di una proposta di legge aperta al contributo dei partiti, delle associazioni, dei singoli, al fine non di fare della pura demagogia politica, bensì di attuare un’azione di grande partecipazione, verificando, nel contempo, il grado di attenzione dei cittadini stessi, utilizzando la ‘giusta’ comunicazione”. Per Bolognetti dei Radicali “si è in presenza dell’embrione di un dibattito che si preannuncia interessante e che si spera possa avere un iter procedurale sollecito e proficuo”. Nel ringraziare i consiglieri firmatari della Pdl, Bolognetti ha ricordato che “non tutti i dati sono, allo stato attuale, presenti sul portale della Regione e che, finalmente dopo tre anni, dal giugno 2007, la proposta giunge in Consiglio regionale”.
“In tempi in cui – ha concluso Singetta – la richiesta di moralizzazione si fa pressante occorre garantire ai cittadini la possibilità di poter conoscere e controllare l’attività svolta dai vari enti e anche quegli dati inerenti l’attività degli eletti, integrale e senza filtri. Il controllo – ha concluso – è l’essenza stessa della democrazia. Nella possibilità da parte dei cittadini di esercitare il controllo su chi li governa si compie infatti, il senso di un sistema democratico”.