“L’avvio della legislatura consiliare, segnata dal primo consiglio regionale, ha imposto alle forze politiche un necessario approfondimento sui temi che devono caratterizzare già dalle prime fasi l’azione a vantaggio della comunità regionale. La crisi economica stringente – afferma Pagliuca – che ha trovato impreparata la Basilicata alla stregua di altre realtà del Paese non può attendere ed all’assemblea regionale è richiesto uno sforzo straordinario da mettere in campo senza ulteriori indugi. Questo è il motivo per cui anche la prima seduta del Consiglio, normalmente caratterizzata da meri adempimenti di ordine formale, è stata il teatro di discussioni con strascichi sulla stampa dei giorni a seguire”.
“Il Pdl è stato, per certi versi – continua Pagliuca – il soggetto politico che ha introdotto temi alla discussione generale ritenuti prioritari per un corretto funzionamento delle istituzioni ad ogni livello. Prendendo, così, lo spunto dagli ultimi interventi fatti nella passata legislatura, in qualità di capogruppo della maggiore forza di opposizione, ho inteso avviare, attraverso la sospensione richiesta dei lavori del Consiglio, una interlocuzione con la maggioranza finalizzata a dare priorità alla riforma dello Statuto regionale. Il motivo di questa accelerazione è da ricercare non solo nel necessario adempimento, non più procrastinabile, conseguente alla elezione diretta del presidente della Giunta regionale, ma dall’evidente sbilanciamento di funzioni creatosi con la nomina di quattro assessori esterni che rafforzano ancora di più questo potere a danno delle prerogative del Consiglio e delle opposizioni. Naturalmente – aggiunge – questo tentativo di individuazione di volontà politiche, prescindeva dall’esito del voto sulla Presidenza che, ancora una volta, la maggioranza ha inteso utilizzare per scopi di equilibrio interno”.
“Come ho avuto modo di esprimere in Consiglio – rileva Pagliuca – la valutazione di voto del Pdl prescindeva dal giudizio sulla persona, ma anteponeva a questo un giudizio di metodo. Anzi, al Presidente neoeletto è stato richiesto un impegno straordinario per favorire la ripresa del dialogo sulle riforme, unico terreno sul quale è necessario un confronto sereno, avulso da inquinamenti di ordine partitico. In questo scenario, tutto di ordine politico, si sono inserite questioni di ben diversa portata sulle quali esprimo tutto il mio rammarico, personale e politico. Mi riferisco al voto che gli alleati della coalizione che mi ha sostenuto hanno inteso far emergere, un distinguo non comprensibile sul piano politico. Non credo che le ragioni di un’alleanza possano essere messe in discussione dalla ‘poltrona’ di segretario di Presidenza. Il Pdl non ha rinnegato nessun accordo ed ha semplicemente proposto una articolazione degli incarichi che tenesse conto anche di esigenze che prima del voto non potevano essere conosciute: da un lato la necessità di assicurare una continuità nel lavoro svolto nell’ufficio di presidenza e dall’altro la visibilità ad una circoscrizione provinciale altrimenti non rappresentata. L’avvicendamento nel corso della legislatura – sostiene il consigliere – avrebbe assicurato la giusta rappresentanza a tutte le forze politiche con un impegno capace di tener conto anche delle singole peculiarità personali dei consiglieri eletti dalla coalizione. Pur stigmatizzando quanto accaduto che introduce nuovi elementi di riflessione politica nel dibattito, voglio auspicare che la politica sappia ritrovare la strada della condivisione dell’azione da proporre in consiglio regionale. Il mio personale sforzo e quello del Pdl saranno in questa direzione, ma il giudizio su quanto accaduto, che si espone a riflessioni di ogni tipo, non può non essere altamente negativo e fa sorgere seri dubbi sulle vere ragioni alla base di tali scelte. Se per l’Mpa si può parlare di valutazioni sulla portata dell’accordo pre-elettorale raggiunto, non ci sono giustificazioni per chi è stato eletto in una lista politicamente collegata che nel suo logo aveva il nome del candidato presidente”.
“La legislatura – conclude Pagliuca – è solo all’inizio ed il tempo sarà il solito galantuomo capace di far emergere, come è stato per le posizioni di alcuni assessori dell’attuale Giunta, le vere ragioni di tali atteggiamenti che per chi milita sotto l’egida di un simbolo come quello del Pdl che esprime chiarezza di posizioni, restano incomprensibili”.