Con l'interogazione il consigliere Navazio chiede al presidente De Filippo “le iniziative che si intendono adottare per supportare la perdita di change in agricoltura e nel turismo a causa della presenza del termodistruttore”
Il presidente del gruppo consiliare “Io amo la Lucania”, Alfonso Ernesto Navazio, attraverso un’interrogazione, chiede al presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, di conoscere “quali sono le iniziative che la Regione Basilicata vorrà assumere al fine di supportare, ‘seppure tardivamente’ – sottolinea – il territorio di Melfi e, più in generale, quello del Basso-melfese, con un programma operativo che recuperi la perdita di change in agricoltura così come nel turismo per la presenza dell’impianto di termodistruzione di Fenice Spa”.
Una necessità, quella di conoscere da parte del presidente di 'Io Amo la Lucania' gli intenti del Governo regionale, che “nasce da un’analisi attenta sull’Accordo sottoscritto il 20 giugno 2001 tra Regione Basilicata e Fenice Spa, che prevedeva l’assunzione da parte dell’azienda di una rete di monitoraggio ambientale del melfese; uno studio sullo stato di salute delle popolazioni del melfese; la messa a disposizione della propria struttura per borse di studio sui temi dell’ambiente, dell’energia, del management delle risorse e della innovazione tecnologica, il privilegiare l’imprenditoria locale nella gestione delle attività dell’indotto inerenti la piattaforma di termodistruzione ed il favorire l’utilizzo del calore prodotto dall’impianto. Oltre che l’assunzione, da parte della Regione Basilicata, di impegni circa la predisposizione di protocolli di validazione dei dati grezzi provenienti dalle stazioni di telemisura”.
Lo scorso 13 luglio il Presidente della Giunta ha puntualmente risposto all’ interrogazione presentata dal consigliere sul gettito delle royalties, “stigmatizzando nell’ambito delle considerazioni espresse – afferma Navazio – l’atteggiamento con il quale si vuole affrontare il tema delle risorse del sottosuolo usando queste parole ‘Abbiamo il petrolio e siamo ricchi, abbiamo il petrolio e siamo poveri’. E’ necessario – afferma Navazio – un atteggiamento responsabile che eviti l’insorgere che chi tiene il pozzo sotto casa dica ‘allora i soldi sono nostri’.
Considerando che la Regione si è voluta dotare di un programma operativo che supporta le perdite di change del territorio dove sono presenti i pozzi petroliferi, come mai – chiede Navazio al governatore – lo stesso discorso non è stato pensato per i territori dove sono presenti, invece, risorse tecnologiche messe a disposizione del sistema Basilicata come la Fenice Spa ?”.
A questo proposito, il consigliere Navazio pone l’accento sul fatto che “da parte del Governo regionale, non sia previsto nulla per le perdite di change del territorio nonostante che, gli obiettivi generali, di cui all’articolo 1 dell’Accordo sottoscritto nel 2001, facciano riferimento a precisi obiettivi come la valorizzazione e protezione dell’ambiente; lo sviluppo delle politiche ambientali; e l’adozione di misure di mitigazione e ambientale che potranno comprendere interventi di tipo infrastrutturale e la riduzione delle incidenze dei costi sostenuti per la gestione di rifiuti solidi urbani”.