“Dalla ricerca effettuata dalla Camera risulterebbe che più del 20 per cento del lavoro, in Basilicata, è sommerso. Un dato allarmante – afferma Napoli – che, per una regione come la nostra, caratterizzata da piccoli numeri positivi, ma dalle grandi, e in alcuni casi, grandissime cifre negative, evidenzia, una volta di più, la diffusione di un ampio substrato economico altamente arretrato che non consente alla regione di migliorare e progredire”.
“L’economia sommersa che ‘eppur si muove’, nel senso che, nonostante le tante distorsioni, mette comunque in moto un sistema operativo, sia pure con tutte le sue negatività, è come un male che si annida nell’ambito dell’economia ‘sana’ e ne consuma, in maniera subdola, le energie, sottraendo potenzialità di sviluppo e crescita globale. La politica – sottolinea il consigliere del Pdl – ha delle responsabilità precise, atteso che la Regione Basilicata non è mai stata in grado di dotarsi degli strumenti necessari per combattere il fenomeno del sommerso. Lo stato di crisi industriale che ha prodotto un aumento esponenziale della cassa integrazione ha determinato un ulteriore balzo in avanti del fenomeno che, ironia della sorte, è andato a colmare in parte e paradossalmente, le deficienze di un sistema socio-politico che non ha saputo fronteggiare l’avanzata della crisi e non ha saputo porre in essere alcuna misura tampone per evitare l’approdo di tanti cassaintegrati alla struttura organizzata del lavoro sommerso”.
“Puntare sull’innovazione e la ricerca – secondo Napoli – rappresenta uno degli strumenti necessari per contrastare il fenomeno del lavoro nero, mettendo a disposizione delle aziende fondi importanti per il miglioramento complessivo della qualità del sistema produttivo. Questo consentirebbe di uscire dal circuito ‘non ufficiale’ ed entrare, a pieno titolo, in un sistema economico legale in ogni suo aspetto. Purtroppo – conclude – innovazione e ricerca rimangono soltanto uno slogan elettorale, mentre le dure cifre della realtà, legate al sistema produttivo lucano, mettono in evidenza le negligenze di una classe politica che produce continuamente danni senza fronteggiare in modo risolutivo emergenza alcuna”.