“L’incidente accaduto il 30 dicembre al Centro Oli di Viggiano ripropone in maniera pressante temi mai affrontati con decisione dalla Regione Basilicata. Tra questi la sicurezza degli impianti e la verifica della qualità dell’aria”. A sostenerlo è il consigliere regionale Michele Napoli (An-Pdl), per il quale “la Regione Basilicata è latitante rispetto a temi di fondamentale importanza: non attiva prontamente tutte quelle misure necessarie per far piena chiarezza sull’accaduto ne mai ha inteso avviare un puntuale sistema di monitoraggio ambientale che consentirebbe di verificare, in tempo reale, gli effetti di incidenti proprio come quello accaduto qualche giorno fa”.
A parere di Napoli “le stringate e riservate considerazioni dell’Eni, che normalmente bolla fatti del genere come assolutamente nella norma, non possono e non devono soddisfare i nostri amministratori. Cosa nasconde questo tipo di atteggiamento? Perché la Regione Basilicata tarda nel chiedere verifiche e sembra disinteressarsi completamente dell’accaduto? La tutela e la salvaguardia del nostro territorio dovrebbero essere, al contrario, obiettivi fondamentali per i nostri amministratori che a quanto pare si preoccupano esclusivamente di non dare ‘fastidio’ all’Eni con atteggiamenti servili e poco dignitosi”.
“E' bene sottolineare a costoro che le estrazioni petrolifere nella nostra regione rappresentano una importante fonte di guadagno per l’Eni e una importante fonte di incasso, attraverso le royalties, per la Regione – conclude Napoli – ma certo non possono essere le popolazioni della Val d’Agri a rimetterci. La posizione ambigua assunta dai nostri amministratori dovrebbe indurre seriamente tutti i cittadini lucani a riflettere sull’opportunità di continuare a dare fiducia ad una classe politica di centrosinistra che in questi anni ha continuamente disatteso qualsiasi promessa e ha continuato a ‘macinare’ una politica dell’apparenza che ha prodotto e sta producendo notevoli danni al nostro territorio”.