“Occorre sfatare un mito: la svalutazione non risolve i nostri problemi”: è quanto afferma il consigliere regionale e presidente della Commissione Attività produttive della regione Basilicata, Francesco Mollica.
“Ritengo eccessivo – sottolinea – il voler a tutti i costi evidenziare, con tanta enfasi, il calo della svalutazione a circa lo 0,8 % in questa occasione ricca di grosse tematiche amplificate dalla crisi mondiale. Non dimentichiamo il coacervo di fattori influenza, la metodologia di analisi utilizzata, legata soprattutto alle sue fasi e alla stessa ratio analitica. Pertanto, giova a poco sottolineare che l’Italia sta uscendo meglio delle altre Nazioni Europee dalla crisi. Dopo aver evidenziato il ruolo del Governo nazionale, condizionato nelle sue scelte da questo anno nero appena trascorso ed in cui il confronto con il Pil è previsto in calo del -4,2% (mentre le previsioni del Ministero del tesoro lo stimano intorno a -4,6%,), bisogna interrogarsi su come orientarsi nelle valutazioni che, a breve, si dovranno compiere circa gli indirizzi per la ripresa dello sviluppo economico.
Oltre al Governo, le Regioni svolgeranno, per forza di cose, un ruolo predominante nella definizione delle scelte da operare. Non a caso anche il Presidente della Repubblica, nel discorso di fine anno, ne ha fatto cenno non dimenticando, da buon meridionale, di concepire il Meridione come problematica specifica e a se stante, a differenza di quanti si ostinano ad analizzarla come questione di dettaglio prima che come questione nazionale dopo.
In questo contesto è però di conforto che una buona parte della classe governante abbia compreso e fatto proprio il concetto secondo cui lo sviluppo dell'intera Nazione passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno.
“Compito del nuovo Governo regionale – conclude Mollica – e di questo ne sarò custode, deve essere quello di favorire l’esternalizzazione produttiva a presidio dei mercati accelerando i processi di creazione di reti lunghe nella generazione di servizi che producono alto valore aggiunto onde fornire la possibilità, per chi già opera, di ripartire, e per chi ancora non opera di essere stimolato a sviluppi futuri. Tali valutazioni devono spingere la Regione, che può molto, a rappresentare le esigenze di questo sistema nei centri decisionali di siffatta economia globale ed ad adoperarsi nella creazione di idonei indirizzi per lo sviluppo che consentano alle piccole e medie Aziende (la grande Azienda ne è già provvista) la crescita in tempi compatibili con il mercato ogni giorno più frenetico”.