“Abbiamo finalmente capito che se l’indebitamento dello Stato sale, se i costi della politica lievitano la colpa è dell’invalido civile di Castelluccio Inferiore che continua ad incassare il ‘lauto’ assegno di 257 euro al mese di cui, per l’Inps, non avrebbe diritto. Questa autentica caccia che si è scatenata contro gli invalidi civili lucani ci indigna”. A sostenerlo è il consigliere regionale Antonio Autilio (Idv), ricordando che, stando agli ultimi dati rilasciati dall'Inps e aggiornati alla fine di marzo, le revoche delle indennità di invalidità civile hanno toccato punte del 29 per cento in Basilicata, dove un invalido su tre di quelli controllati non avrebbe i requisiti per continuare a ricevere la misera indennità”.
“Senza escludere – continua Autilio – casi di illegalità verificatisi da noi così come si sono verificati, anche, nel “profondo Nord”, in Lombardia, Piemonte, etc. La campagna scatenata dai ministri Tremonti e Sacconi, con il sostegno della Lega, intende ignorare che, specie nel Mezzogiorno, questo tipo di prestazione ha funzionato e continua a funzionare in moltissimi casi come ‘ammortizzatore sociale’, il che sarà pure improprio ma, comunque, insieme con il resto delle pensioni sociali minime, di vecchiaia, di accompagnamento è l’unica risposta che oggi lo Stato è in grado di dare a cittadini privi di qualsiasi altra fonte di reddito e ancor più di indennità pensionistica cosiddetta diretta. Così indirizzare la manovra correttiva del Governo già annunciata, ancora una volta all’insegna di ‘lacrime e sangue’ per i lavoratori, quasi esclusivamente al recupero di indennità di invalidità erogate in Basilicata e nel Sud – afferma Autilio – è il più classico esempio del comportamento del Governo che continua a fare il potente con i poveri e il debole con i ricchi. E come se ciò non bastasse, pur di ridurre di un solo punto percentuale la spesa statale, riducendo in questo modo le prestazioni ed i servizi sociali, i falchi del Governo vorrebbero rimettere in discussione la ‘riforma’ dell'invalidità civile, sottraendola alle Regioni e riaccentrandola totalmente ai passaggi burocratici dell’Inps. Proprio come è avvenuto con la Cassa integrazione guadagni che ha visto, negli anni passati, la Regione Basilicata anticipare proprie risorse per non privare i lavoratori dell’indennità e quindi sostituirsi alle inadempienze del Governo. Anche in questo campo delicatissimo del welfare – conclude il consigliere regionale Idv – diventa necessaria un’azione della Regione di più forte tutela delle categorie sociali più deboli, oltre che rafforzare e riadeguare il Programma di Cittadinanza solidale”.