In apertura di seduta, il presidente dell’Assemblea Folino ha riferito all’Aula circa la composizione delle Commissione consiliari permanenti, insediate giovedì scorso, specificando che nelle prossime sedute degli organismi si procederà alla sostituzione di quanti (Navazio di Ial, Falotico di Plb e Mollica dell’Mpa) hanno presentato le dimissioni dalla carica di consigliere segretario.
Poi, su proposta del consigliere Franco Mattia (Pdl), è stato osservato un minuto di silenzio per la scomparsa del consigliere provinciale Luigi Viola. Successivamente lo stesso Mattia ha aperto il dibattito sulla relazione programmatica del presidente della Regione De Filippo, nella quale, a suo parere “non si rinviene una svolta storica per dare fiducia ai lucani di fronte alla situazione sempre più drammatica che vive la nostra regione”. Per Mattia “sono evidenti i limiti e le debolezze strutturali dell’azione di governo, profondamente radicata in un quadro politico poco rassicurante. De Filippo non è stato capace di risolvere i problemi che oggi si ripropongono con forza”. Quanto alle proposte, infine, Mattia ha detto che “il pacchetto lavoro ci sembra contenga proposte da non sottovalutare, e la stessa proposta del reddito ponte appare suggestiva. L’opposizione avrà un atteggiamento non pregiudiziale, ma non consentirà sprechi di risorse che non siano destinate a creare posti di lavoro”.
Il consigliere regionale Marcello Pittella (Pd) si è soffermato su due obiettivi indicati nella relazione programmatica di De Filippo che vanno nella direzione di “garantire la tenuta sociale della regione, e favorire con ogni mezzo disponibile la sua crescita e la modernizzazione in ogni settore”. “Obiettivi – ha sottolineato – Pittella – che sono apprezzabili e degni di nota”.
Il riferimento è poi andato al Reddito-Ponte, “uno degli elemento più incisivi presentati da De Filippo nel pacchetto lavoro”, e ad alcuni elementi emersi nell’ultima riunione dell’osservatorio sul sistema del credito in regione, tra i quali “l’aumento dei prestiti concessi sia alle famiglie che alle aziende, il rilancio del rapporto tra i Comuni e le banche, il calo del flusso delle nuove sofferenze in rapporto ai prestiti esistenti”. “Ovviamente – ha sottolineato il consigliere – tali elementi non devono indurre a facili e pericolosi ottimismi ma sicuramente devono spingerci ad individuare tutti i possibili strumenti per superare le molteplici difficoltà”. Difficoltà affrontabili, secondo l’esponente del Pd, se “si mette in atto un comune sentire con le forze dell’opposizione, se si riuscirà a interpretare il federalismo come un’opportunità importante”.
“Condividiamo la parte introduttiva della relazione programmatica – ha affermato Rocco Vita (Psi) – servono scelte nette per stimolare le vitalità positive presenti nella nostra comunità e farle diventare momento di riferimento ed orientamento per tutta la comunità che oggi più che mai ha bisogno di chiarezze e certezze. E’ il tempo per un ‘Patto di legislatura’ che venga supportato da un programma triennale composto da scelte precise”. “La governance – ha proseguito l’esponente del Psi – è il tema centrale per garantire il raggiungimento di qualsiasi obiettivo programmatico. Semplificazione, ristrutturazione e riorganizzazione dell’apparato amministrativo sono stati sempre al centro delle attenzioni ma siamo anni luce dal raggiungimento di tali obiettivi. Per i socialisti è improcrastinabile un rilevamento della situazione interna per meglio individuare i carichi di lavoro . Necessari una mobilità interna, una osmosi continua di esperienze e professionalità e la stabilizzazione del personale precario”. ”Siamo convinti che coesione e crescita sono gli obiettivi da perseguire con convinzione – ha aggiunto Vita – così come condividiamo i tanti interventi di sostegno identificati per tenere coesa la nostra comunità (reddito ponte per i giovani, tutela sul lavoro, bandi per le nuove professioni, ecc.). Dobbiamo salvare il lavoro e con essi i lavoratori, puntare su interventi strutturali in alcuni settori strategici (industria, agricoltura, turismo, energia e trasporto), mettere mano ad un Piano industriale regionale. Le infrastrutture e in particolare quelle della mobilità sono carenti. Nel settore stiamo assistendo a sempre più marcati interventi sugli assetti dei grandi collegamenti ma si sta trascurando la mobilità interna”. “Per quanto concerne le energie rinnovabili – ha concluso Vita – dobbiamo guardare in alto e proporci come ‘green provider’ di energie e tecnologie per altre regioni italiane”.
Il consigliere Nicola Benedetto (Idv), nel formulare le sue proposte per arginare la crisi economica in atto ha affermato che “per uscire dallo stato di impasse occorre, innanzitutto, un vero monitoraggio della disoccupazione, individuando le reali esigenze e la qualità del disoccupato, facendo emergere il sommerso con un censimento puntuale del territorio. Altro punto nodale – ha continuato – è l’identificazione puntuale delle aree imprenditoriali che devono essere appetibili per le location industriali, sostenendo lo sviluppo imprenditoriale con strumenti concreti, vedi costo dell’energia con l’azione incisiva della Sel, un ente finora inattivo che ha procurato solo costi e nessun ricavo. Bisogna, inoltre – secondo Benedetto – lavorare sulla Formazione professionale finora scollegata dal mondo del lavoro e mutare la strategia della politica turistica con una nuova filosofia che valorizzi le qualità intrinseche dei luoghi. L’agricoltura di filiera corta – ha detto – ha bisogno dei necessari sbocchi di mercato, eludendo l’intervento economicamente controproducente degli intermediari. Fondamentale, poi, l’attivazione dell’aviosuperficie di Pisticci che potrebbe dare il vero impulso alla crescita economica, così come ottimale per le casse della Regione sarebbe la riduzione pari al 22 per cento dell’indennità di carica per tutti i consiglieri regionali e componenti l’esecutivo, anche per far fronte ai costo aggiuntivi legati al ricorso agli assessori esterni”.
Nella relazione del presidente De Filippo “non c’è alcuna idea originale, nessun accenno vero, chiaro e forte verso un’inversione di modalità di amministrazione rispetto agli ultimi anni, nessuna rottura netta che porti ad un differente modello di governance del territorio”, ha detto aprendo il suo intervento il consigliere Gianni Rosa (Pdl), che ha poi fatto riferimento al tema dei rifiuti (“è mancata la volontà di risolvere il nodo strutturale”), dell’uso delle risorse naturali (“le risorse provenienti utilizzate non hanno favorito lo sviluppo del territorio, mentre il governo regionale è stato incapace di rinegoziare con l’Eni l’importo delle royalties”) e dell’energia (“con ritardo è stato fatto solo un ‘programmino energetico’ con annessa creazione dell’ennesima istituzione sub regionale, la Sel”). Rosa ha poi detto che l’appello di De Filippo “ad avviare un percorso comune che ci porti, su temi che non sono né di destra né di sinistra, a lavorare per il bene dei lucani” è “retorico e lontano dal sentire comune dei cittadini”. Il centrodestra “svolgerà la sua funzione di opposizione, di controllo e di proposta”, ha detto ancora l’esponente del Pdl augurandosi “che la politica torni all’asprezza del contraddittorio”. “Dubito che il De Filippo bis possa essere un autorevole ed efficace governo – ha concluso Rosa – questa giunta è nata male e temo finirà presto e peggio: dubito che resisterà ai primi scossoni o alle diatribe interne al Pd, che tra correntisti interni e mal di pancia territoriali non lascerà carta bianca al presidente della Regione”.
Il consigliere Vincenzo Ruggiero (Udc) ha inteso privilegiare, nel suo intervento, i temi della sanità e dell’ambiente. “La sanità – ha detto – convitato di pietra nella relazione programmatica, costituisce il vero problema della Basilicata, se non altro, per i costi che comporta. Occorre affrontare i tanti problemi che l’affliggono con una terapia d’urto che contempli, prima di tutto, un monitoraggio relativo alle aspettative degli utenti ed alla funzionalità dei vari ospedali. Le strutture sanitarie – secondo Ruggiero – vanno riconvertite per arrivare ad una medicina di alta specializzazione che si accompagni a programmi completi di prevenzione. Medicina del territorio vuol dire prevenzione, significa operare in modo tale da costituire un filtro efficace alla ospedalizzazione, facendo affidamento su screening periodici basati sull’analisi epidemiologica. Attivare i Distretti della salute è fondamentale in questa ottica”. “Altro tema prioritario – ha aggiunto il consigliere dell’Udc – è quello dell’ambiente. La Val Basento rischia di diventare la pattumiera d’Italia con le due centrali termoelettriche già presenti e con la progettata discarica per i rifiuti pericolosi. Il tutto a discapito di un’area che doveva vedere la nascita del ‘Parco dei calanchi” e che invece, viene quotidianamente sottoposta ad attacchi concentrici dall’alto ad opera, soprattutto, delle multinazionali”. Ruggiero ha sottolineato, infine, “la necessità di evitare il trasformismo che ha caratterizzato la passata legislatura con l’attuazione di un Codice etico di comportamento che eviti situazioni in base alle quali consiglieri eletti in una formazione politica si trovino da tutt’altra parte, questo nel pieno rispetto dei ruoli e delle prerogative di maggioranza ed opposizione, senza consociativismo di sorta”.
“Ci saremmo aspettati obiettivi da realizzare piuttosto che spunti di lavoro presentati qua e là come se fossero enunciazioni teoriche comuni alla gran parte dei programmi di chi checchessia si accinga a governare un ente regionale. Ci saremmo aspettati nell’atto di individuare i settori di intervento anche la motivazione a base della scelta e la metodologia da seguire”. Sono le parole usate dal consigliere Ernesto Navazio (Ial) per commentare la relazione programmatica del presidente De Filippo. “Una relazione – ha affermato il consigliere – che è triste, che sa di vittimismo, un vittimismo che non dovrebbe più appartenerci, se vogliamo essere una ‘Regione del mondo’”.
Soffermandosi su uno dei punti cardine della relazione, il lavoro, Navazio ha affermato che “sarebbe stato meglio individuare condizioni che possano favorire il mantenimento del lavoro”. “Ben vengano i bandi per le nuove professioni e imprese ma – ha sottolineato l’esponente de ‘Io Amo la Lucania’ – evitiamo il richiamo di organismi che alla gente comune fa pensare solo a costosi carrozzoni, e poi l’idea di essere imprenditori di se stessi deve valere come insegnamento culturale, facendoci superare definitivamente quella corsa al posto fisso cui siamo abituati”. “Condivideremo i provvedimenti che vanno nell’interesse dei lucani – ha concluso – ma saremo severi censori di quelli che perpetreranno un costume politico già visto negli anni scorsi”:
La seduta è stata aggiornata e riprenderà alle ore 15,30.