(ACR) FEDERALISMO, ROMANIELLO: SI PEPARA UN “PACCO” PER IL SUD

“Se il federalismo del Governo, targato Bossi-Tremonti, non è che ‘una truffa’ ai danni del Mezzogiorno con cui si giustifica lo spostamento di soldi al Nord fondandosi esclusivamente sull'argomento che il Sud è sprecone, il cosiddetto federalismo amministrativo rischia di trasformarsi in un nuovo ‘pacco’ per il Sud”. E’ l’opinione del consigliere regionale Giannino Romaniello (Sel), il quale sottolinea che “lo Stato dismette il proprio patrimonio attraverso gli Enti locali, comprese le Province della cui abolizione non si parla quindi più e lo fa per coprire i buchi del debito. Si svendono i gioielli di famiglia, come suol dirsi, però i Comuni che stanno peggio (specie quelli meridionali) saranno ulteriormente puniti. Il tutto, secondo il decreto legge del Governo, avverrebbe a costo zero”.

“Invece – sottolinea Romaniello – le cose non stanno così: certo, al di là delle spese amministrative, non vi sarà forse sovraccarico immediato per il bilancio, ma la depauperazione del bene comune nazionale è, comunque, un costo elevatissimo che dovranno pagare soprattutto le giovani generazioni. Dunque, pensare che il federalismo fiscale, del quale il federalismo demaniale è un’anticipazione pessima, sarà a costo zero è pura follia. Quanto costi nessuno lo sa, e già questo dovrebbe essere oltremodo allarmante. Ma al fatto che non costi nulla non ci crede nessuno. Questo spiega il tipo di legge finanziaria che Tremonti sta confezionando. Lui è il massimo garante dell’accordo di governo con la Lega. Naturalmente, la cosa avverrà dicendo che è colpa dell’Europa. Invece di progettare la chiusura di due finestre di pensionamento – afferma Romaniello – basterebbe cancellare o quanto meno ritardare l’attuazione del federalismo fiscale, così i fondi per fare fronte alla conseguenza della crisi troverebbero già una prima risposta. L’altra, quella più consistente, sta nella lotta all’evasione fiscale e nella riforma del nostro sistema, cioè nella tassazione delle rendite finanziarie almeno al livello europeo, diminuendo contemporaneamente il prelievo fiscale sul lavoro”.

“Per questo, va raccolto e sostenuto – prosegue Romaniello – l’appello del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che invita le Regioni (e quindi tutti i Consigli regionali) del Sud ad unirsi per contrastare l’attuale fase dei decreti attuativi del processo di federalismo. Mentre il Nord e' diventato una lobby potente – afferma – il Sud si presenta a ranghi sparsi all'appuntamento fondamentale che è quello dei decreti delegati per la concreta applicazione del federalismo. E' su questo – sottolinea – che dobbiamo lavorare. Ma nessuna ''rivolta sudista'', non serve il sudismo del Sud. Ciò che serve – prosegue – è un programma condiviso da tutte le forze politiche, imprenditoriali e del mondo della cultura, per aprire una nuova stagione di sviluppo e di lavoro nel Mezzogiorno”.

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