“I lavoratori ex Cosin della Provincia vanno stabilizzati”. A sostenerlo è il consigliere regionale del Pd Giuseppe Dalessandro che, in passato, ha seguito le vicende dei sessanta lavoratori che oggi vedono compromesso il futuro lavorativo. “Il percorso lavorativo di queste maestranze – afferma il consigliere regionale – è lastricato da mille difficoltà. Infatti, dopo essere stati adibiti per lungo tempo in lavori socialmente utili, si sono illusi di aver trovato la stabilità occupazionale grazie ad alcuni progetti messi in campo dalla Provincia di Matera che prevedevano, tra l'altro, anche la esternalizzazione della manutenzione ambientale della rete viaria. In effetti nel corso di circa quindici anni diverse imprese si sono succedute nella gestione del servizio facendosi carico di tutti gli operai, ma è indubbio che la situazione attuale si è determinata a causa del fallimento dell'ultimo appaltatore, circostanza che indusse la Provincia a fare un affidamento provvisorio ad una ulteriore impresa che nel frattempo aveva rilevato il ramo d'azienda della ditta insolvente”.
Dalessandro si dichiara convinto che la Provincia sta lavorando ad una soluzione definitiva e che vi sia la volontà politica di non abbandonare i lavoratori. “Il presidente Stella ha già mostrato grande sensibilità – afferma ancora il consigliere regionale del Pd – disponendo l'impiego di risorse che hanno permesso ai lavoratori di traghettare in Apea per qualche mese. Occorre, ora, uno sforzo ulteriore e definitivo teso a scongiurare la perdita di altri posti di lavoro e credo che tra le forze politiche presenti in consiglio provinciale, nessuno si renderebbe responsabile dell'aggravamento della già precaria situazione occupazionale del nostro territorio”.
“Naturalmente i vincoli dettati dal patto di stabilità rendono la situazione ancora più complicata – conclude Dalessandro – ed è per questo che si rende necessario attivare con urgenza un tavolo sinergico con la Regione affinché la Provincia di Matera non venga lasciata sola a decidere sulla vita di sessanta famiglie. Ognuno faccia bene la propria parte e si tenga conto che l'erba va comunque tagliata, con o senza patto di stabilità. Vi sono, inoltre, numerosi altri servizi indispensabili per la nostra comunità, nei quali poter utilizzare queste persone. La giunta provinciale va sostenuta nella ricerca di una soluzione condivisa, e anche i lavoratori devono contribuirvi con maggiore serenità”.