“Occorrerebbe, prioritariamente, rivedere – sostiene Castelluccio – i criteri di utilizzo delle royalties rivenienti dall’estrazione petrolifera e quei programmi speciali, vedi Programma operativo Val D’Agri e Programma speciale Senisese, indirizzati ai piccoli Comuni, tenuto conto che la scelta di estendere l’utilizzo dei fondi sul territorio non ha dato i benefici ed i risultati sperati con palese disappunto delle popolazioni dei comprensori petroliferi e delle altre zone interne. E’ evidente – secondo l’esponente del Pdl – che i Comuni che risentono in maniera più incisiva dell’attività di estrazione devono essere privilegiati nell’attribuzione delle risorse, senza trascurare il fatto che non tutti i Comuni beneficiari riescono a spendere le royalties trasferite dall’Ente Regione. Ritengo opportuno – afferma Castelluccio – introdurre meccanismi di monitoraggio della spesa perchè si verifichi certosinamente, oltre la quantità, soprattutto la qualità degli interventi. Tale soluzione consentirebbe una programmazione più puntuale ed una ottimizzazione della concertazione con la Regione per individuare azioni strategiche di intervento che apportino reali benefici al territorio lucano”.
“Questa analisi – aggiunge Castelluccio – mi induce a proporre al Governo regionale di utilizzare le royalties del petrolio per la realizzazione di importanti opere infrastrutturali che diano un concreto ritorno in termini di utilità alla comunità lucana. La Basilicata risente da sempre di un evidente gap in termini di infrastrutturazione viaria e, dunque, di viabilità sull’intero territorio regionale, gap che fa sentire i suoi effetti negativi su tutta l’economia della regione. Pensare di utilizzare parte delle royalties per questo obiettivo strategico, indirizzando, ad esempio, le risorse per la modernizzazione della rete ferroviaria con l’ alta velocità in un’era in cui la Tav copre i collegamenti su quasi tutta la Penisola, può rappresentare un reale volano di crescita. Senza contare, poi – conclude il consigliere del Pdl – che Matera, patrimonio mondiale dell’Unesco, resta priva di un collegamento ferroviario, con la sola presenza della stazione fantasma nell’area di La Martella costata cinquecento miliardi di vecchie lire. La fermata delle Ferrovie dello Stato più vicina alla città di Matera resta quella di Ferrandina, recentemente ristrutturata, che è priva, peraltro, del personale necessario, con un servizio navetta da e per Matera non adeguatamente conosciuto perché, evidentemente, poco pubblicizzato e promosso, come si può facilmente riscontrare consultando il sito di Trenitalia”.