Il Consiglio regionale, con l’unanimità dei consensi, ha approvato due mozioni con le quali si chiede la revoca dell’autorizzazione alla costruzione della centrale a biomasse in territorio di Tricarico a firma, la prima, della consigliera dell’Italia dei valori, Rosa Mastrosimone e, la seconda, a firma dei consiglieri di Alleanza nazionale verso il Pdl, Pasquale Di Lorenzo e Antonio Tisci.
In premessa, entrambe le mozioni fanno rilevare che con delibera di Giunta è stata autorizzata la Società Clean Energy srl alla costruzione e all’esercizio di una centrale a biomasse vergini agroforestali per la produzione di energia elettrica, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili, sul territorio del Comune di Tricarico, e precisamente in località “Acqua Fisciana”.
A giudizio della consigliera Mastrosimone “la deliberazione non offre garanzie sufficienti in merito alle possibilità di approvvigionamenti del combustibile e sull’impatto che la centrale avrebbe sulla salute delle popolazioni. Inoltre, la centrale contrasta con l’utilizzo agricolo (agricoltura biologica nella fattispecie) e zootecnico dei territori interessati”. I consiglieri Di Lorenzo e Tisci, dal canto loro, fanno rilevare che “la costruzione della centrale ha generato una grande e sicuramente condivisibile apprensione tra gli abitanti di quel territorio e, soprattutto, tra gli abitanti dei Comuni di Tricarico e Grassano che ha dato vita ad una manifestazione di protesta organizzata dal Comitato intercomunale ‘Uno si distrae al bivio’. Manifestazione che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, organizzazioni sindacali e numerosi cittadini, al fine di indurre la Giunta regionale a revocare la deliberazione autorizzativa per la costruzione della centrale. Impianto che – sottolineano i consiglieri – arrecherebbe gravi danni ambientali, oltre a pesanti ripercussioni sulle produzioni agricole e zootecniche in un territorio a spiccata vocazione agricola e forestale, con conseguenze negative dal punto di vista economico”.
Mastrosimone ritiene che “sia necessario effettuare studi di approfondimento sulle conseguenze ambientali e sulla salute ed anche per valutare se la ricaduta economica che risulterebbe dalla produzione di energia elettrica può essere tale da compensare i danni che ne potrebbero risultare a carico dell’attività agricola”. Di Lorenzo e Tisci ritengono che “è urgente e necessario procedere alla revoca della deliberazione di autorizzazione, adottata in conformità alle procedure previste dal Piano energetico regionale (Per) approvato nel 2001, in considerazione, anche, che tale provvedimento risulta in contrasto con i contenuti previsti nel nuovo Piear”.
Alla luce di quanto esposto con entrambe le mozioni si impegna la Giunta regionale “a revocare la delibera di autorizzazione e ad adottare tutti gli atti necessari per sospendere la costruzione della centrale per consentire un maggiore approfondimento della situazione in base al nuovo Piano di indirizzo energetico ambientale regionale”.