(ACR) AUTILIO: PER RILANCIARE LA QUALITA' DEL CONFRONTO POLITICO

“Le vicende della nuova Giunta al Comune di Potenza e quelle del Comune di Matera rilanciano il progetto della Casa dei riformatori”

“Sono rammaricato perché il mio appello a far prevalere il buon senso è stato lasciato cadere, preferendo la scelta di una nuova giunta al Comune di Potenza che rafforza l’asse Pd-Popolari Uniti, riconferma l’assessore di Sel, ma tiene fuori tutta l’area del centro riformatore”. E’ il commento del consigliere regionale Antonio Autilio (Idv), già candidato a Sindaco della Città di Potenza.

“Non va sottovalutato – aggiunge – che la penalizzazione politica compiuta non è solo contro Idv, ma anche contro una area politica più vasta che comprende anche ApI e Udc e, pertanto, si contraddistingue politicamente come il tentativo di non allargare a quest’area ideale e culturale, che rappresenta, secondo i risultati delle recenti elezioni regionali, circa il 15 per cento dell’elettorato potentino, la responsabilità di governo cittadino. Inoltre, l’assenza di donne tra gli assessori è un segnale negativo rispetto all’affermazione delle pari opportunità in politica e nelle istituzioni che l’intero centrosinistra considera, come ha dimostrato con la Giunta regionale, un elemento fondamentale per affermare, nei fatti, la buona politica”.

“La nuova Giunta al Comune di Potenza – dice il consigliere di Idv – conferma, dunque, la necessità di rilanciare il progetto della ‘Casa dei Riformatori’ che ho proposto nelle scorse settimane per dare più peso proprio a quell’area politica tenuta fuori dalla guida del Municipio del capoluogo e per evitare lo spostamento dell’asse politico della maggioranza con lo sbilanciamento ulteriore verso il Pd. La stessa vicenda politica che si registra al Comune di Matera, con il Sindaco sempre più ostaggio di manovre interne al Pd, è un’ulteriore spia allarmante di un atteggiamento ad opera di settori del Pd che vede, in questa fase, prevalere i ‘falchi-assopigliatutto’ alle ‘colombe-mediatrici’. Un motivo in più perché possa nascere una Casa dei riformatori quale luogo di rilancio della qualità del confronto tra diversi progetti e differenti idealità di progetti per lo sviluppo sociale, civile, culturale del Paese e della nostra regione, in modo da accrescere, superando antichi ‘muri ideologici’, il dibattito e le proposte per affrontare la nuova fase del federalismo e con essa tutte le sfide a cui siamo chiamati, prima fa tutte quella delle riforme”.

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