“Raccogliere l’appello che l’Uncem nazionale ha voluto lanciare proprio da Potenza perché se la manovra economica del Governo taglia i servizi e colpisce i piccoli Comuni, con pesanti ripercussioni su scuola, sanità, agricoltura, trasporti, essa risulta ancora “più odiosa” nelle aree montane e più interne che già vivono condizioni di profondo squilibrio con le aree più forti del Paese”. E’ l’invito del vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (Idv), sottolineando che “le Comunità montane in generale e quelle lucane, dopo il taglio netto che abbiamo operato nella scorsa legislatura regionale ed in attesa dell’istituzione delle Comunità locali, rappresentano comunque un baluardo di coesione socioeconomica di territori e popolazioni, mentre, all’opposto, la strategia del Governo nazionale continua a salvaguardare gli interessi delle metropoli”.
“Gli amministratori di enti e Comuni montani che, come è noto, in Basilicata costituiscono gran parte del territorio regionale – aggiunge Autilio – hanno perfettamente ragione a denunciare lo stato di continua mortificazione per non avere strumenti per dare delle risposte alle sempre più pressanti richieste di cittadini ed imprese, trattati alla stregua di “italiani di serie B”. Sono certo – dice Ausilio – che il Consiglio regionale sosterrà le iniziative di protesta già decise da Uncem nazionale e regionale per respingere una serie di provvedimenti che rischiano di provocare un ulteriore spopolamento dei centri minori ed interni, vanificando ogni sforzo che vede impegnata la Regione a tamponare la fuga demografica. E tra le iniziative a sostegno dello stato di agitazione della Montagna italiana, merita grande attenzione – a parere del vice presidente del Consiglio regionale – il ‘Diga Day’ proclamato per il 26 giugno prossimo con la decisione di riunire, da Nord a Sud, in ogni regione, i Consigli comunali e le Assemblee delle Comunità montane, allargati alle parti sociali del territorio, davanti alle dighe per segnalare all’attenzione dell’opinione pubblica un fatto grave relativo alla manovra economica del Governo che rischia di passare sotto silenzio. La manovra, infatti, ignora del tutto il tema del rinnovo delle concessioni idroelettriche, in scadenza al 31 dicembre 2010, estromettendo ancora una volta gli enti locali dal grande business dell’acqua, che rimane nelle mani dei grandi gruppi industriali metropolitani, e prevedendo addirittura all’art. 15 un canone aggiuntivo sulle concessioni idroelettriche a favore dello Stato. Provvedimento in palese contraddizione con il federalismo demaniale. Tutto questo, come ha denunciato l’Uncem, per i piccoli Comuni e le Comunità montane, si traduce in un esproprio forzato delle risorse, acqua in primo luogo, e in un taglio gravissimo dei servizi essenziali. Da parte nostra, come Consiglio regionale – conclude Autilio – dovremmo riflettere sulla possibilità di incrementare il Fondo di Coesione destinato ai piccoli comuni svantaggiati che già nel bilancio 2009 abbiamo triplicato”.