“Per chi come me nella precedente attività assessorile e da coordinatore degli assessori regionali d'Italia alla Cultura ha toccato ‘con mano’ l'atteggiamento di centralismo statale ed ha partecipato alle iniziative delle Regioni per rivendicare la piena attuazione della riforma del Titolo V ed il trasferimento di competenze alle Regioni, a partire dalla difesa dell'Istruzione pubblica, la nuova responsabilità istituzionale di vice presidente del Consiglio rappresenta una nuova esaltante occasione di impegno politico e civile”. E' il commento del consigliere Autilio (Idv) per il quale “il percorso delineato dal presidente Folino e le parole in Aula del presidente De Filippo hanno di fatto scritto l'agenda di lavoro che attende il Consiglio in questo scorcio d'avvio della IX Legislatura”.
“Un lavoro che – aggiunge Autilio – attraverso l'aggiornamento ed adeguamento dello Statuto ed al pacchetto di riforme istituzionali ed elettorali da portare a termine in tempi rapidi, anche per affrontare la questione irrisolta delle pari opportunità uomo-donna, è soprattutto rivolto al modello di federalismo da costruire sul territorio regionale. Ed in tema di federalismo, per avviare nel migliore dei modi l'impegno gravoso che ci attende – afferma Autilio – non possiamo che accogliere il grido d'allarme lanciato dai vescovi italiani con il rischio di una riforma ‘spendibile sul piano del consenso’ ma ‘fragile sul piano dell’architettura istituzionale e del tasso di reale innovazione’. Sono preoccupazioni ampiamente condivisibili che – continua – devono ispirare i comportamenti del nuovo Consiglio regionale e degli organismi consiliari. In sostanza, come sostiene la Cei, un federalismo fiscale che non sia accompagnato da un tasso di solidarietà e da una costruzione che miri a superare le disuguaglianze e a far sì che ci sia davvero coesione sociale – dice Autilio – può effettivamente creare dei rischi di ulteriori divaricazioni e separazioni in un sistema paese che nel Mezzogiorno sta vivendo la fase più acuta di tenuta sociale e civile. Di qui l'esigenza di tenere sempre unito il fronte delle istituzioni locali, a partire da una rinnovata sinergia tra Giunta e Consiglio regionali, rilanciando il principio di cooperazione con le due Amministrazioni provinciali, le Città capoluogo e, con l'attenzione dovuta, tutti i 131 Comuni”.
“Sempre nell’agenda dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio – conclude Ausilio – ci sono due ‘missioni’ altrettanto rilevanti da assolvere: rafforzare le radici della lucanità per valorizzare tutti gli aspetti culturali e del nostro patrimonio storico-artistico-ambientale e stringere rapporti più stretti con le comunità degli immigrati lucani”.